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Genova: a spasso tra i Rolli, come re e regine

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I Rolli di Genova sono centosessantatrè palazzi signorili edificati tra il ‘500 e il ‘600 di cui 42, nel 2006, sono entrati nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Questi palazzi sono dislocati tra Via Garibaldi, detta un tempo “Strada Nuova”, via Balbi, via Cairoli, originariamente denominata “Strada Nuovissima”, via Lomellini e via San Luca.

Cosa sono i Rolli di Genova

I Rolli erano le liste delle dimore di famiglie aristocratiche tenute ad ospitare (con sorteggio pubblico) personaggi di rilievo di passaggio o in visita a Genova. Gli elenchi, indispensabili poiché non vi erano in città palazzi di rappresentanza statali, erano stilati a mezzo decreto direttamente dal Senato della Repubblica. Il primo elenco di 52 palazzi venne redatto l’8 novembre del 1576 per volontà del principe e ammiraglio Andrea Doria. Ne seguirono altri 4, con un incremento degli edifici, rispettivamente nel 1588, nel 1599, nel 1614 e nel 1664.

Re, Principi, Cardinali, Feudatari, Vicerè, Governatori erano accolti dunque nelle dimore private e ossequiati come il loro alto lignaggio richiedeva. Una forma di “ospitalità diffusa” ante litteram a dispetto delle proteste di alcuni proprietari che aprivano malvolentieri le porte ai forestieri.

Dissenso – rimasto inascoltato – che veniva manifestato tramite i biglietti di calice, delle lettere anonime lasciate in apposite urne di Palazzo Ducale. In alternativa, questi nobili tentavano la carta dell’esonero dall’inserimento nella lista accampando motivazioni creative.

I palazzi erano suddivisi nei “bussoli” per il sorteggio in categorie differenti basate su tre criteri:

  • la grandezza e la sontuosità dell’edificio,
  • il prestigio dell’ospite,
  • l’importanza sociale ed economica del proprietario del palazzo.

L’appartenenza a un livello piuttosto che all’altro non era definitiva, al contrario era mutevole quanto lo erano i rovesci finanziari delle famiglie.

Tre erano i palazzi (favolosi) in cui potevano alloggiare gli ospiti coronati: Palazzo Gio Batta D’Oria, Palazzo Doria-Tursi di Nicolò Grimaldi, Palazzo Lercari-Parodi di Franco Lercari.

Lo stato provvedeva al totale rimborso dell’ospitalità solo nel caso di personalità di rilievo (re e papi). Per tutti gli altri, veniva fornita la casa apparecchiata (cioè fornita del necessario) o non apparecchiata (solo ospitalità).

Se dall’esterno c’è una apparente uniformità tra questi palazzi, è l’interno a riservare ancora oggi grosse sorprese. I visitatori sono abbagliati dal lusso delle suppellettili, dall’opulenza dei tessuti e dalla ricchezza dei tesori in essi custoditi.

I Rolli a uso pubblico (18 palazzi) sono aperti sempre. Gli altri a uso privato (24) aprono in occasioni speciali (tranne 2 che restano chiusi) come i Rolli Days che hanno luogo 2 volte l’anno (ad aprile e ad ottobre).

Testimoni famosi dei Rolli di Genova

Pieter Paul Rubens, ospite abituale in città al seguito del duca di Mantova Francesco I Gonzaga, realizzò dei disegni dei Rolli considerati il più elegante modello di residenza del perfetto gentiluomo europeo. Nel 1622 diede alle stampe a sue spese ad Anversa il volume I Palazzi di Genova.

In epoche più recenti, nei Rolli hanno alloggiato famosi viaggiatori che sceglievano Genova come tappa del proprio Gran Tour in Italia. Parliamo di Rimbaud, Nietzche, Chcov, Stendhal, Conrad, Twain.

Per ulteriori informazioni sui Palazzi che potete visitare, consultate il sito Rolli e strade nuove.

 

1 commento

suibhne 7 Luglio 2010 - 8:46

però noi siamo sempre stati Repubblica, quindi a Genova e nei Rolli ci si può sentire governatore, camallo, feudatario, operaio, cardinale, mignotta, doge, spedizioniere, banchiere… anche re, principe o imperatore, ma di passaggio e assolutamente certo di partire entro pochi (pochissimi!) giorni…

😉

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