Nel 1995 Singh Chandrashekhar di Raoti ha avuto un’idea: contattare i suoi facoltosi e aristocratici amici per chiedergli di mettere a disposizione dei turisti le loro case, castelli, dimore storiche, ville e tenute di campagna e di occuparsi di loro durante la permanenza come se fossero propri ospiti.
E’ così che è nato in India, nel Rajasthan, l’Home-Stay Tourism, un modo per far conoscere le bellezze del posto fuori dai consueti circuiti turistici, a diretto contatto con le persone del luogo, disponibili a raccontare e a raccontarsi come nessuna guida turistica potrebbe fare. Quindi l’ottica di questa tipologia di viaggio non è (solo) il risparmio, ma un’occasione più unica che rara di un’esperienza culturale.
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1 commento
Concordiamo sul fatto che l’homestay – oltre al risparmio – offre un’esperienza di viaggio diversa, molto più ricca rispetta a quella generalmente offerta da soggiorni di tipo più tradizionale.