Berat, la città delle mille finestre!

Berat è una città dell’Albania inserita dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità insieme ad Argirocastro come “raro esempio di città ottomana ben conservata” (sicuramente la migliore nei Balcani).

Quando abbiamo studiato le tappe del nostro on the road da Tirana a Saranda l’abbiamo inserita come primo stop del viaggio ed è stata una vera scoperta!

Berat si distribuisce tra pianura e collina da cui svettano le rovine della Kala, il maestoso castello cinto da mura intervallate da 24 torri! I due quartieri della città vecchia, separati dal fiume Osum, sono collegati da due ponti pedonali posizionati alle due estremità dell’abitato per un facile spostamento dall’una all’altra parte. Noi consigliamo di attraversarli entrambi; uno è moderno mentre l’altro, caratterizzato da sette archi, risale al ‘700.

Il quartiere Mangalem

Il quartiere a nord del fiume è chiamato Mangalem ed è tradizionalmente considerato la zona dei musulmani.

Qui, il  pittoresco agglomerato di bianche case basse, addossate le une alle altre e caratterizzate da grandi finestre, le conferisce il suggestivo soprannome di Città delle mille finestre!

Nel dedalo di vicoli, proprio accanto alla Moschea degli Scapoli, si trova Friendly House un ristorantino ricavato all’interno di una casa dove assaggiare squisiti piatti della cucina tradizionale albanese. Meteo permettendo, si può mangiare in terrazza con vista!

la terrazza del Friendly House

Altra tappa interessante è il Muzeu Solomon dedicato agli ebrei di Berat. Questo piccolo museo ricorda un fatto eccezionale. L’Albania è l’unico paese in cui la popolazione ebraica crebbe numericamente durante l’occupazione nazista (da 200 a oltre 2000 rifugiati). Fondato nel 2018 da Simon Vrusho, ha rischiato la chiusura alla sua morte. Grazie al provvidenziale intervento dell’imprenditore franco-albanese Gazmend Toska è stato traslato in una sede più grande e continua a raccontare il coraggio delle famiglie albanesi che nascosero, a rischio della propria vita, dei perfetti sconosciuti. Lo stesso governo si rifiutò di consegnare prima all’Italia e poi alla Germania la lista degli ebrei sul territorio albanese mostrando un forte senso di solidarietà e rispetto che ancora oggi contraddistinguono la cittadina dove convivono comunità religiose diverse.

Se volete approfondire, leggete questo bell’articolo dedicato alla salvezza degli ebrei in Albania durante l’Olocausto.

La parte più suggestiva di Berat è indubbiamente la cittadella nella parte superiore in cui ci sono le rovine del castello, di alcune moschee (come la Moschea Rossa) e diverse chiese ortodosse.

La strada per raggiungerla è sdrucciolevole, chi non è abituato alle passeggiate farebbe bene a salire con l’auto (seguendo l’indicazione per Berat Castle).

Le rovine del castello e della Moschea Rossa di Berat

Non dimenticate, inoltre, di fare una tappa nel Museo Nazionale Iconografico Onufri (dal nome dell’omonimo e celebre pittore), collocato all’interno della chiesa di Santa Maria (Fjetja e Shen Merise).

Museo Nazionale Iconografico Onufri

Qui potrete apprezzare circa 200 tra opere d’arte, icone ed oggetti liturgici datati dal XIV al XX secolo oltre alla bellissima iconostasi della cattedrale della “Dormizione di Santa Maria”, un capolavoro della scultura lignea albanese.

Sotto il pavimento dell’abside vennero ritrovati antichissimi manoscritti tra cui il “Codex Purpureus Beratinus” del VI secolo d.C.  Il Purpureo è una preziosa testimonianza per la Cristianità perché contiene due dei Vangeli più antichi, il Vangelo di San Matteo e il Vangelo di San Marco. A salvarlo dalla probabile distruzione, l’uso di lettere in oro e argento anziché il classico inchiostro. Per il suo straordinario valore è stato inserito nel 2005 dall’Unesco nel Registro della Memoria del mondo. Prezzo  biglietto: 400 lek + 100 lek (facoltativi) per l’audioguida. Durata 40-45 minuti. Orari: dal 1 novembre al 30 aprile martedì – sabato: 9.00 – 16.00; domenica: 10.00 – 15.00. Dal 1 Maggio – 30 Settembre lunedì – domenica 9.00 – 18.00.

Panorama dal Castello

Nella cittadella potrete trovare dei ristorantini, bar e negozietti di artigianato locale (tappeti, tessuti, ceramiche). Dotatevi di valuta locale perché non è detto che possiate usare le carte di credito (alcuni accettano gli euro con un cambio di 1€=100 lek).

Gorica

Il quartiere Gorica

Il quartiere a sud del fiume è chiamato Gorica ed è considerato la zona cristiana.

Avete mai pensato a un Viaggio in Albania in bici? Correte a leggere il nostro articolo!

 

Come arrivare a Berat

Berat si trova a 122 km da Tirana, a 92 km da Durazzo e a 81 da Valona. Noi abbiamo noleggiato l’auto a Tirana con Autoalb (prezzi ottimi, personale impeccabile e puntuale). Leggete il nostro articolo Cosa vedere in Albania per la recensione completa. Se preferite muovervi con un autobus, sappiate che ne partono quotidianamente da Tirana (dalla stazione Dogana al prezzo di 400 lek + un bus locale per raggiungere il centro). Ma che da Durazzo, Argirocastro e Valona.

Cosa vedere nei dintorni di Berat

Da Berat in direzione Skrapar, pianificate un’escursione alla Cascata di Bogova (a 10 km circa, ma dovrete mettere in conto un viaggetto di 45 minuti) e ai Canyon di Corovoda (a un’ora e mezzo di auto), per ammirare lo spettacolo offerto dal fiume Osum che per 26 km scorre in un canyon generando ben 8 cascate!

Se, come noi, state viaggiando in direzione Saranda (quindi mare), programmate una tappa ad Argirocastro, non ve ne pentirete!