Tra le tappe imprescindibili di un viaggio in Arabia Saudita c’è senza dubbio AlUla, la perla del deserto saudita.
Ad AlUla facevano tappa le carovane di mercanti in viaggio dallo Yemen e dall’Oman verso il Mediterraneo lungo la via dell’incenso. Ma anche i pellegrini diretti a Maqqa. Una terra fertile grazie alle falde acquifere che hanno reso questa valle nel deserto un’oasi naturale in cui fermarsi a vivere e a prosperare. Un luogo in cui ancora oggi le coltivazioni di palme da dattero e di agrumi profumati sono a dir poco rigogliose.
Ubicata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, è indubbiamente una delle destinazioni più affascinanti del paese puntellata da sorprendenti siti archeologici e paesaggi dai colori marziani.

Le bizzarre formazioni rocciose nel deserto di AlUla, la “perla” dell’Arabia Saudita
Old AlUla
Iniziamo il nostro viaggio nella città vecchia di AlUla. Una parte delle case, costruite in terra cruda, è stata ristrutturata. Probabilmente qualcuno storcerà il naso perché avrebbe preferito un restauro che preservasse qualche ruga della Old Town. Forse è vero, ma una passeggiata in questa area, interamente pedonale, va fatta. Curiosate tra i negozietti in stile minimal e se riuscite, portate a casa un ricordo artigianale davvero speciale.

Passeggiata lungo l’Heritage Trail nell’Oasi naturale di AlUla
Proprio di fronte Old AlUla si trova l’oasi (con oltre due milioni di palme da dattero e duecentomila alberi di agrumi) che può essere visitata grazie a un trail (in autonomia o con un tour guidato della durata di 90 minuti da prenotare su Oasis Heritage Trail al prezzo di 35sar = 9€ circa). La camminata si snoda tra la vegetazione rigogliosa, muretti a secco e i resti di antichi manufatti.

Passeggiata per Old AlUla

I negozietti di Old AlUla
Sul far della sera, di giungere ad Old AlUla perché i colori della terra e della pietra tornano a vibrare grazie alle luci soffuse sapientemente studiate. L’atmosfera a dir poco magica. Fermatevi per una cena romantica in uno dei localini o, almeno, per un caffè. Non ve ne pentirete!
L’accesso a entrambi è gratuito. Lasciate l’auto a uno dei due parcheggi (a nord e a sud) e raggiungete il trail o la città vecchia in 15 minuti scarsi. Se volete accelerare, prendete lo shuttle che vi porterà ai rispettivi ingressi.
Hegra, la gemella di Petra
Hegra, conosciuta anche come Madain Saleh, è un’antica città nabatea risalente al I secolo a.C.

Il canyon di Hegra
Questa area è nota per le sue spettacolari tombe rupestri e monumenti scolpiti nella roccia, simili a quelli di Petra, in Giordania. Potrete vedere architravi, frontoni e colonne finemente lavorati e fieri animali scolpiti agli ingressi a protezione dei defunti.
La tomba più bella è quella di Qasr al-Farid, “Il Castello Solitario”, simbolo della maestria architettonica dei Nabatei.
Una trentina di tombe, sulle 109 che costituiscono la necropoli di Hegra, presentano (insolite) iscrizioni sulla facciata. Sono testi in scrittura nabatea che indicavano informazioni sui proprietari e sul loro ruolo nella società. Per preservare il sito, primo Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dell’Arabia Saudita, non si può entrare all’interno delle tombe tranne che in un caso, su indicazioni della guida.
Per visitare Hegra (Hegra day tour), si deve acquistare un biglietto tramite Experience AlUla (95sar = 24,30€ circa). Il punto di ritrovo è il Winter Park da cui si prende una navetta (inclusa nel prezzo del biglietto) per raggiungere Hegra. All’arrivo abbiamo scoperto la calda accoglienza saudita. Al visitor center, infatti, ci hanno offerto succhi di frutta, caffè arabo e snack a base di datteri o frutta secca in attesa che partisse un bus. Non si può girare infatti in autonomia nel sito ma partecipare esclusivamente a un tour di gruppo guidato.

Una delle tombe di Hegra
Sono previsti anche altri pacchetti (tipo il tour privato in land rover) ma sinceramente l’esperienza è stata piacevolissima e istruttiva (oltre che economica). Nel visitor center sono presenti anche uno shop, una toilette e un bar.
L’intera visita di Hegra dura circa 3 ore.
Dadan, l’antica capitale dei Dadaniti e dei Lihyaniti
La scoperta di Dadan, antica capitale dei Dadaniti e dei Lihyaniti (predecessori dei Nabatei), ha sorpreso la comunità di studiosi e di archeologi per la straordinarietà delle tombe (se ne calcolano oltre 700) scavate nella roccia rossa.
Non solo per la ricchezza di iscrizioni, per le raffigurazioni o per la precisione degli intagli ma soprattutto per la difficoltà di accesso ad alcune di esse, posizionate a 50 metri da terra!

Dadan, la vecchia capitale dei Dadaniti e dei Lihyaniti
La visita si svolge con le medesime modalità di Hegra: navetta dal Winter Park e accoglienza al visitor centre.
Il tour inizia con l’avvistamento, tramite dei telescopi posizionati appena usciti dal centro informazioni, della star di Dadan, la Tomba dei Leoni. Il sito è ancora in fase di scavo ma, con un’altra navetta, si raggiunge un punto in cui la guida tra le altre cose, può mostrare le dimensioni stimate dell’antica capitale. Da montagna a montagna parliamo di 30mila km2!
Nel mezzo, una città ancora da svelare al mondo e un fiorente palmeto.
Jabal Ikbah, la biblioteca a cielo aperto
Con la stessa navetta, in 10 minuti, si raggiunge anche Jabal Ikbah definita la biblioteca a cielo aperto dell’Arabia Saudita perché sulle rocce di questo canyon si sono conservate centinaia di iscrizioni (sono quattrodici le lingue individuate finora) risalenti fino a 2500 anni fa. Il tema è in gran parte religioso ma non mancano immagini che raccontano la vita del popolo che le ha incise.

Le iscrizioni rupestri di Jabal Ikbah
Grazie ad una passerella ci si può avvicinare alle iscrizioni rupestri e scoprire la suggestione di questi scritti sorprendentemente preservati nonostante l’azione di piogge e i venti.
La visita di entrambi i siti dura circa 2 ore e mezza e va prenotata su Dadan & Jabal Ikbah al costo di 60sar = 15,35€.
Elephant Rock
Tra le cose da vedere ad AlUla spiccano le bizzarre formazioni rocciose, che creano uno scenario desertico davvero unico. Il tramonto è il momento migliore perché la luce gioca con le sfumature della roccia creando un paesaggio mozzafiato. La più famosa di queste formazioni è sicuramente Elephant Rock: una roccia di arenaria alta 50 metri che sembra un elefante con tanto di proboscide che forma un arco.

Elephant Rock
Per vivere un’esperienza davvero unica, accomodatevi a uno dei tavoli rotondi scavati nella sabbia e godetevi un tè o un caffè arabo ammirando la roccia che col calar del sole viene illuminata in una maniera suggestiva.
L’ingresso è gratuito.
AlUla e l’arte
AlUla è pronta a diventare un immenso spazio di sperimentazione per artisti internazionali che vogliono incastonare la propria arte in un deserto estremamente scenografico.
Svetta già il Maraya Concert Hall, l’edificio a specchi da Guinness disegnato da Giò Forma. Un cubo che riflette sabbia e roccia circostanti, così perfettamente integrato tra i monoliti di AlUla, che lo spettacolo è quasi più fuori che sul palco.

Maraya Concert Hall
Ma altri progetti sono in cantiere per raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati da Vision 2030.
Una visione, appunto, che passa però per una serie di cambiamenti concreti del paese in termini di sostenibilità (e riduzione della dipendenza da energie fossili), rigenerazione urbana, qualità della vita e diritti.
Informazioni pratiche per la visita di AlUla
Siete in un’oasi naturale nel deserto quindi non potete pensare che vi siano taxi o uber a disposizione su chiamata come se foste a Geddah o a Riyadh. Scaricatevi l’app Careem per prenotare un taxi h24 – 7 giorni su 7 oppure, come abbiamo fatto noi, organizzate i transfer prima di partire, così da avere la certezza di avere un driver dedicato al vostro itinerario.
Noi abbiamo avuto a disposizione un van privato per 3 giorni da Medina ad AlUla fino a Tabuk.
Se avete necessità di un contatto, professionale e affidabile, lasciate un commento a questo articolo e vi invierò i riferimenti!
Dove dormire ad AlUla
Abbiamo alloggiato al Sahary Resort, una bella struttura incastonata fra pinnacoli di roccia e monoliti rossastri. Di notte è a dir poco magica e la posizione è fantastica. Gli alloggi in muratura sono accoglienti e dotati di tutti i comfort necessari. C’è anche una piscina: non abbiamo avuto il tempo di sperimentarla ma ci hanno detto che in presenza di altri ospiti per rispetto sarebbe preferibile indossare modest swimsuit (un costume più coprente del costume intero). Il ristorante non eccelle in varietà e serve piatti a buffet migliorabili.
Una valida alternativa è il vicino Shaden Resort che abbiamo sperimentato per la bella serata organizzata a Capodanno. La struttura è incantevole nella cornice rocciosa del canyon. Ha tutti i servizi di un 4 stelle e uno staff cordiale e affabile. La cucina è ottima ma prima di prenotare verificate se i pasti siano compresi o da pagare a parte (e quanto).
6 commenti
ciao :) posso chiederti se è fattibile girare per la zona con l’auto a noleggio per raggiungere i vari punti? c’è parcheggio ovunque?
grazie mille
Ciao Patrik, sì è fattibile e trovi i parcheggi ben segnalati in tutti gli spot più interessanti
Ciao! Vorrei anche io il contatto per il van da Medina. GRAZIE
Ciao Elena, email per te!
Ciao, puoi gentilmente lasciarmi il contatto per il van da Medina ad Alula? Grazie
Ciao, email per te!