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Scuba diving in Sudan

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Sub Urban TRIBE Sudan

Il Sudan si affaccia su uno dei mari più belli del mondo: il Mar Rosso. Assolutamente fuori dalle rotte turistiche classiche, il paese africano è meta di appassionati di diving che nelle sue acque blu possono avvistare i grandi pelagici, coloratissime barriere coralline e relitti risalenti alla seconda guerra mondiale.

Dietro una oggettiva povertà, si cela una straordinaria ricchezza: questo è il Sudan. Lo capisco subito, giusto il tempo di arrivare dall’aeroporto, tra baracche ed imponenti depositi merci, a Port Sudan. La brezza marina che si intreccia con i fumi dell’incenso profuma di magia il mio viaggio.

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Carne cotta sul braciere nel suk

Il suk, tra tessuti, spezie e verdure di ogni genere, mi fa immergere in un’atmosfera surreale, dove la cultura si fonde con la povertà.

Nell’aria respiro una felicità fatta di niente, anche se poi,  in realtà, è tutto.

Corpi che sembrano tutt’uno con la terra, piantano radici profonde e regalano sorrisi di preziosa libertà.

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Donne sudanesi tra le vie del suk

In un attimo, mi confondo tra i mille colori dei veli che incorniciano i volti delle donne sudanesi; traspare tutta la loro straordinaria femminilità, dal rosso che accende i loro sguardi, al verde che li riempie di speranza; dal giallo che li fa brillare al blu che li tuffa nel mare.

E’ ora di andare in barca dove inizia la rotta verso la costa sud che mi porterà quasi al confine con l’Eritrea. Da Sanganeb a Masamirit: vivacità, contrasti e spirito magico li ritrovo nei fondali, ricchi di coralli e popolati da una maestosa biodiversità, tra microrganismi e pelagico, un richiamo per i subacquei di tutto il pianeta.

“La più alta concentrazione di vita esistente al mondo”, questa la descrizione fatta da J. Cousteau dopo le sue prime immersioni nelle acque del Mar Rosso al largo del Sudan. Un paesaggio marino incontaminato, dove squali seta nuotano con pesci chirurgo e adulti barracuda risalgono immobili la corrente.

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Uno squalo martello avvistato durante l’immersione

I pinna bianca danno il benvenuto e dal blu timidi ed orgogliosi appaiono loro: gli squali martello. Enormi carangidi e napoleoni attendono curiosi sui reef, dai cappelli prolificano e prendono vita variopinte spugne, nudibranchi, pesci balestra, pagliaccio e tanti altri piccoli esemplari; nuvole di glassfish li difendono dai predatori nuotando in banchi e facendo ombra alla barriera corallina illuminata dal sole.

Negli anfratti e tra le spaccature scorgo, se pur in apparenza, minacciose murene che reagiscono spalancando la bocca; velenosi scorfani si mimetizzano mentre è impossibile non farsi rapire dai vivaci pesci farfalla che con le loro macchie orizzontali, verticali e diagonali sulle ali, spiccano il volo distinguendosi dal resto.

 

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Pesce Nemo nelle acque del Mar Rosso, Sudan

In navigazione, siamo accompagnati da decine di delfini stenella che saltano piroettando sulle onde, cullandomi così dolcemente alla fine della settimana.

Tra cieli stellati, albe e tramonti senza fine, do l’ultima pennellata al viaggio, regalandomi un indimenticabile dipinto, da appendere nelle pareti del mio cuore.

Articolo redatto da Marianna Grussu

 

DIVING IN SUDAN: info generali

Come arrivare in Sudan?

I collegamenti più comodi sono via Doha o Dubai sull’aeroporto di Port Sudan, il punto di partenza di tutti i safari subacquei della durata di una settimana.

Quali sono i migliori spot per fare diving in Sudan? 

Il relitto dell’Umbria a Wingate Reef: La nave italiana, affondata volontariamente dal comandante nel 1940 per evitare che gli inglesi entrassero in possesso del carico, giace sul fondale a circa 36 metri di profondità. È considerato un paradiso per i sub perché la sua particolare ubicazione, a una ventina di minuti di navigazione da Port Sudan, ha consentito l’insediamento nel relitto lungo circa 150 metri di spugne, pesci angelo e coralli tra stive ancora colme di armi, vettovaglie e Fiat 1100.

Sanganeb: questo spot si trova nel Sanganeb National Park e ospita barriere coralline dove potrete avvistare delfini, tartarughe, tre specie di squali e barracuda. Assolutamente da visitare è l’omonimo Faro, situato sulla direttrice che collega il canale di Suez con lo stretto di Bab al Mandab. Costruito nel 1938 dagli inglesi e ristrutturato nel ’55 regala una vista impareggiabile sul reef dall’alto dei suoi cinquanta metri (e 300 gradini!).

 

Diving-Sudan-Sanganeb Reef light

Il Faro di Sanganeb

Angarosh: è il sito da prediligere se volete un’immersione adrenalinica tra squali tigre, martello, barracuda e mante. Non è un caso che il nome dello spot, in arabo, significhi “madre degli squali”.

Sha’ab Rumi: il top tra gli spot sudanesi. Il mare più cristallino del Mar Rosso con una varietà di pesci tale da renderlo un sito di grande interesse scientifico. Qui, nella Punta Sud, Cousteau organizzò nel 1963 l’esperimento del Precontinente II, un soggiorno prolungato di 5 subacquei in un villaggio speciale di cui sono visibili ancora le strutture ricoperte di coralli e incrostazioni.

Come organizzare un’immersione in Sudan?

La nostra amica Marianna è partita da Roma con altri sub di SUB..URBAN TRIBE (contatto epagliaricci@alice.it tel. 3382546811) con l’organizzazione di Scuba Cruise www.scubacruise.com contatti info@scubacruise.com.

Quando andare in Sudan per fare un’immersione?

Il clima è secco e caldo tutto l’anno (con picchi torridi da giugno a settembre) ma il consiglio è di andare in primavera, quando la temperatura dell’acqua si attesta attorno ai 26-28 gradi (con piccole variazioni rispettivamente in ribasso in inverno e in rialzo in estate). Questo breve racconto si riferisce a un viaggio effettuato nel mese di marzo.

Quali documenti servono per entrare in Sudan?

È indispensabile il passaporto con validità residua di almeno sei mesi alla data di partenza per il Paese. Il visto turistico va richiesto presso l’Ambasciata a Roma (all’occorrenza, la durata del visto può essere prolungata, in loco a pagamento, fino ad un massimo di tre mesi) oppure online. Il costo è di 70€ e il rilascio varia dalle 2 alle 4 settimane. Siccome le norme su documenti e visti sono soggette a continue variazioni, è sempre consigliabile chiedere conferme presso l’Ambasciata o il Consolato sudanese presente in Italia. Indirizzo: Via Panama 48. Telefono: 0633222138. E-mail: info@sudanembassy.it. Gli uffici sono aperti al pubblico dalle 9 alle 15 dal Lunedì al Venerdì – esclusi i giorni festivi. La sezione consolare è aperta il lunedì e il giovedì dalle 9 alle ore 13 – esclusi i giorni festivi.

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