Il Passage du Gois è letteralmente una strada sott’acqua!
Lungo 4,2km, il passage collega infatti l’isolotto di Noirmoutier alla terraferma (siamo nella Vandea francese) ma è percorribile solo per sei ore al giorno a causa delle due maree che lo allagano per le restanti 18!
Non parliamo di un allagamento superficiale: a seconda del coefficiente, l’acqua può coprire la strada da 1,3 fino a 4 metri di altezza, rendendola invisibile e pericolosa. Ignorare gli avvisi che intimano di non trovarsi sulla lingua di asfalto in prossimità della marea montante è pericolosissimo!
Le Passage du Gois

Passage du Gois, Francia [photo credit Alain Bachellier]

Passage du Gois. Vista aerea dal kite [photo credit Garder le Kap]
Come e quando visitare le Passage du Gois
Per vivere l’esperienza in sicurezza, è fondamentale consultare il display posizionato all’ingresso del percorso, che indica con precisione gli orari in cui il mare si ritira. Il consiglio? Pianificate la visita in anticipo consultando il calendario ufficiale delle maree sul sito www.passage-du-gois.fr.
Lo ribadiamo: non improvvisate! Ogni anno, turisti incauti rimangono intrappolati sulla strada e sono costretti a rifugiarsi in una delle nove torrette di salvataggio installate lungo il percorso in attesa della bassa marea.
Si può attraversare il passage a piedi, in bicicletta o in auto, ma sempre e solo negli orari consentiti.

Passage du Gois, macchina intrappolata dall’alta marea [photo credit Oliver Hankeln]
Un po’ di storia: da passaggio segreto a sfida contro il mare
Fino al XVIII secolo, l’isola di Noirmoutier era raggiungibile solo in barca. Eppure, già da secoli, gli abitanti del posto conoscevano una curiosa striscia sabbiosa che affiorava dal mare durante la bassa marea, permettendo – con prudenza e fortuna – il transito a piedi o a cavallo. Il nome stesso, Gois, deriva dal patois vendéen e significa proprio “camminare nell’acqua”. La sua prima comparsa ufficiale su una mappa risale al 1701, ma si ritiene che fosse utilizzato già nel IX secolo, addirittura da prigionieri in fuga.
Per consentire il passaggio di uomini e animali in sicurezza, nel tempo il percorso è stato consolidato e infine lastricato negli anni ’30: in alcuni tratti si può ancora ammirare la pavimentazione originale. Con l’aumento del traffico e la necessità di un collegamento stabile, nel 1971 è stato costruito il ponte di Noirmoutier che collega l’isola alla terraferma, riducendo la funzione strategica del Gois ma non il suo fascino.
Ancora oggi, nelle ore di bassa marea, non è raro vedere pescatori a piedi armati di stivali e secchi alla ricerca di vongole e ostriche, anche se la pesca si è ridotta rispetto al passato a causa del traffico automobilistico.
L’evento spettacolare: Les Foulées du Gois
Dal 1987, il Passage du Gois ospita una delle gare podistiche più spettacolari (e folli) al mondo: Les Foulées du Gois, la “corsa contro il mare”. Si tratta di una corsa unica, disputata contro la marea montante, che nel giro di pochi minuti riprende possesso della strada. Gli atleti, selezionati tra i migliori mezzofondisti, partono sapendo che l’acqua li inseguirà – e inevitabilmente li raggiungerà – prima dell’arrivo.
La 37ª edizione si è tenuta il 15 giugno 2025, con un programma articolato che ha coinvolto oltre 2.900 partecipanti tra bambini, amatori, sportivi con disabilità e top runner internazionali. Il clou è stato come sempre la “Course des As”, riservata a 35 atleti élite che si sono sfidati lungo i 4,15 km del Gois sommerso, tra schizzi d’acqua e un pubblico in visibilio. La corsa, che si svolge nel pomeriggio, è studiata al minuto per coincidere con la risalita del mare, creando uno spettacolo mozzafiato.
La manifestazione mobilita ogni anno oltre 250 volontari, personale medico e squadre di soccorso in mare, mentre il pubblico supera le 10.000 presenze lungo il percorso, rendendola l’evento sportivo più seguito della regione dopo il Vendée Globe.
Ancora sport sul Gois
Anche il Tour de France ha scritto un capitolo memorabile sul Gois. Questo singolare tratto di strada sommerso è stato scelto come passaggio scenografico in due occasioni, nel 1999 e nel 2011. Indimenticabile la tappa del ’99: l’asfalto ancora umido per il ritiro della marea si trasformò in una trappola per molti corridori. Una caduta collettiva nelle prime fasi della corsa generò un caos inaspettato, aprendo un gap di oltre sei minuti tra il gruppo di testa e quello degli inseguitori, tra cui il favorito Alex Zülle, che vide sfumare le proprie possibilità di vittoria sin dalle prime pedalate.
Il momento perfetto? Il tramonto
Se volete vivere un’esperienza davvero magica, raggiungete il Passage du Gois al tramonto. Il sole si riflette sull’asfalto bagnato, il mare si ritira lentamente, e la strada sembra sospesa tra cielo e acqua. Uno spettacolo che difficilmente dimenticherete.