In Friuli Venezia Giulia esiste una rete di Ecomusei composta da quattro realtà museali, alternative a quelle classiche, studiate per tutelare il patrimonio culturale della regione e alcune peculiarità delle comunità che altrimenti andrebbero irrimediabilmente perdute.
Gli Ecomusei sono quindi:
– quello della Val Resia
– quello delle Acque del Gemonese
– quello delle Dolomiti Friulane “Lis Aganis”
– quello de “I Mistirs” di Paluaro.
Oggi vogliamo soffermarci proprio sull’ultimo. L’ecomuseo in questione ci piace particolarmente perché cerca di preservare gli antichi mestieri e valorizza le professionalità dimenticate non solo attraverso le mostre permanenti, ma anche con la Fieste dai Mistirs, una festa annuale che coinvolge l’intero villaggio, nell’ultimo fine settimana di agosto, nella rievocazione dei vecchi lavori con gli attrezzi di un tempo e gli abiti tradizionali.

Ecomuseo di Paularo – foto | Maria Urban
Per due giorni Paularo si riempie di boscaioli, falegnami, pastori, casari, arrotini che animano le strade con i rumori tipici della loro attività, producendo oggetti artigianali di eccezionale pregio. Non mancano musica, balli, degustazioni, esposizioni e tanto divertimento! Chi non potesse capitare a Paularo in questo periodo, può però farsi un’idea della preparazione alla Fieste durante tutto l’anno, grazie alle “mostre” permanenti.
Questi allestimenti offrono al visitatore la possibilità di partecipare a un percorso che parte idealmente in città (dai locali dell’Ex Chiesa di Sant’Antonio, al centro Informagiovani e quello dell’Associagiovani) e si allarga a tutta la valle d’Incarojo, salendo verso il Mulino storico ad acqua (nella frazione di Salino – dove c’è pure una suggestiva cascata), puntando alla teleferica ancora funzionante e chiudendo il cerchio con il mestiere del boscaiolo grazie a un allestimento presso il corpo forestale di Villamezzo.
La chicca: a Paularo, soffermatevi anche per una visita alla “Mozartina”, un museo privato basato sulla collezione di antichi strumenti musicali di Giovanni Canciani.
2 commenti
E’ bello che venga conservata testimonianza del passato, perché è nel passato che affondano le nostre radici.
Per fortuna sono numerosissimi i musei di questo tipo sparsi in tutta Italia.
Tracce di passato in un futuro che purtroppo non può far altro che ricordare…
Tuttavia non è raro trovare chi ancora riesce a sopravvivere con gli antichi mestieri…
Saluti Turista, a presto :)