L’Homomonument di Amsterdam è un memoriale per commemorare le vittime gay e lesbiche oggetto di persecuzione per il loro orientamento sessuale.
Qualcuno, associandolo alla vicina casa della Frank, pensa che sia per le vittime del nazismo, ma il memoriale vuole ricordarle tutte.
Il monumento è facilmente riconoscibile: si tratta di 3 triangoli rosa di granito (ciascun lato misura 10 metri) incastonati nella pavimentazione in modo da creare un triangolo più grande (una fila di mattoncini rosa collega tra loro i triangoli più piccoli).
L’Homomonument, progettato da Karin Daan, ha un alto valore simbolico (il triangolo rosa, infatti, veniva appuntato sulle divise degli ebrei omosessuali internati nei campi di concentramento per individuarli immediatamente).
Leggi anche Come visitare Auschwitz
Uno dei tre triangoli si protende sul canale Keizersgracht, vicino la chiesa di Westerkerk, in un gioco di perfetta mimetizzazione nell’ambiente circostante. Uno è a livello del pavimento (v. foto di copertina). Il terzo è alto una sessantina di centimetri (v. foto sotto).
Le punte del triangolo maggiore sono orientate verso luoghi specifici: una verso il memoriale nazionale De Eendracht, una verso la casa di Anna Frank e la terza verso la sede del COC, il movimento per i diritti degli omosessuali.
Indirizzo dell’Homomonument: Westermarkt, 1016.
3 commenti
@alli: grazie alli, ovviamente ho scattato anche io delle foto, ma per problemi tecnici non ho potuto postarle da Amsterdam, ma appena possibile lo farò. E’ stata una bella scoperta!
@ilaria: un vero peccato. Amsterdam è una città stupenda, io la conosco benissimo e confermo che la compagnia è importante. La prima volta che sono andata ho dovuto fare i conti anche io con persone inadatte. Poi però mi sono rifatta ^.^
LA VISITA ALLA CASA DI ANNA FRANK merita tantissimo, purtroppo mi sono persa il resto raccontato in questo bellissimo post, del resto è stato uno dei viaggi meno riusciti, grazie alla compagnia sbagliata…
Qui non sono stato in gita scolastica, ma se qualcuno ci andrà credo sia giusto si fermi a riflettere attorno a questi luoghi. Brava Monica.