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Scoprire una Palermo insolita approfittando delle numerose iniziative previste in qualità di capitale della cultura?
In questo articolo vi racconteremo 3 cose da vedere nel quartiere La Kalsa, un quartiere delizioso dove abbiamo alloggiato durante il nostro primo week-end in città (leggete Dove dormire a Palermo).
Palermo insolita: Museo delle Maioliche Stanze al genio.
Questa casa-museo, allestita in un appartamento privato nel piano nobile di Palazzo Torre Pirajno, è una vera chicca.
Il museo, il cui nome è mutuato dalla fontana del Genio ubicata nella attigua Piazza Rivoluzione, consta una collezione di quasi 5000 mattonelle maiolicate siciliane e campane con cui il proprietario ha rivestito le pareti della propria abitazione.
Passeggiare tra le 8 sale aperte al pubblico vi consentirà di fare un viaggio nel gusto, nello stile, nella storia dell’isola e della Campania tra il XV e il XX secolo grazie a deliziosi quadratini che hanno molto da raccontare.
Tra tutte le sale (dei Vasi, di Burgio, delle Rose, Liberty e Neoclassica) io ho particolarmente amato quella dei Fiori, così denominata per le decorazioni floreali a soffitto.
Sulle quattro pareti sono allestite mattonelle e porzioni di pavimenti del Settecento e dell’Ottocento napoletano con inserti curiosi di gusto arabo e cinese.
Nei vari ambienti, arredati con pezzi d’epoca e arredi contemporanei, non mancano anche altre piccole collezioni che sicuramente attireranno il vostro sguardo (come le scatole di latta).
Come catturerà la vostra curiosità sapere che piccoli interventi recenti hanno svelato l’esistenza di decori originali celati sotto mani di intonaco che aspettano solo restauri più completi (e naturalmente estremamente dispendiosi).
Se volete ripercorrere un itinerario alla scoperta della città, tra musei e mercati, leggete Cosa vedere a Palermo in un weekend!
Palermo insolita: Museo Salinas.
Il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas ha una storia bellissima.
Ricavato nel seicentesco complesso monumentale dei padri Filippini è stato dedicato al celebre archeologo e numismatico palermitano Antonino Salinas.
Il museo possiede una prestigiosa collezione archeologica che racconta la storia siciliana con reperti riconducibili ai popoli che hanno invaso l’isola: fenici, punici, greci, romani, bizantini ma pure straordinari pezzi egizi ed etruschi.
Chiuso per indispensabili restauri dal 2009, ha deciso di aprire le proprie porte virtualmente, mostrando a una community sempre più entusiasta e coinvolta, le fasi di ristrutturazione e quelle collezioni che attendevano finalmente una giusta collocazione negli spazi museali.
Lo storytelling digitale ha funzionato talmente bene che all’inaugurazione (ancora parziale, viste le dimensioni del complesso) ha partecipato una folla trepidante di persone fidelizzate tramite i social che non ha smesso di seguire le vicissitudini del Museo Salinas.
Quando siamo andati noi, a dicembre 2017, era possibile ammirare la collezione al piano terra distribuita attorno ai due deliziosi chiostri.
Il 19 marzo 2018 è stata inaugurata la nuova “agorà”, uno spazio espositivo ricavato nella grande corte con copertura trasparente che restituisce tanta luce naturale alle gronde a testa leonina del tempio della Vittoria di Himera e la ricostruzione del frontone del tempio C di Selinunte.
Consigliamo la visita al museo Salinas perché i reperti sono incredibilmente pregevoli. Io sono rimasta stupita dai pezzi provenienti dalle diverse necropoli (come quella di Tindari), dalla insospettabile collezione etrusca e, soprattutto, dalla superlativa Pietra di Palermo.
Questo straordinario oggetto presenta iscrizioni geroglifiche che, riportando gli annali delle prime cinque dinastie egizie, è servito per ricostruire la storia dell’antico Egitto.
Indirizzo: Piazza Olivella 24. Prezzi: 3€ intero; gratis ragazzi under 18 e la prima domenica del mese. I biglietti possono essere acquistati presso la biglietteria del museo o tramite il link diretto www.coopculture.it. Orari: dal lunedì sabato dalle 9.30 alle 18.30. Domenica dalle 9.30 alle 13.30.
Palermo insolita: Palazzo Mirto.
Palazzo Mirto, insieme alle baronie di Amorosa, Claristello e Villafrate, erano di proprietà dei De Spuches ed entrò nel patrimonio della famiglia Filangeri, grazie al matrimonio tra Francesca, figlia unica di Vincenzo De Spuches con Don Pietro.
Nel 1594 Palazzo Mirto divenne quindi la residenza palermitana dei Filangeri e ne seguì le vicende con rimaneggiamenti e restauri.
Consiglio la visita di questo museo perché resterete stupefatti dai sontuosi arredi, le collezioni e i manufatti in perfetto stato di conservazione. Passeggiando tra le varie sale del piano nobile, in un crescendo di meraviglia, potrete scoprire la quotidianità della famiglia Filangeri ma anche le cerimonie ufficiali e le feste che un casato tanto prestigioso era chiamato ad allestire.
Quando sembra che nient’altro potrà lasciarvi a bocca aperta, vedrete qualche ambiente che vi strapperà l’ennesima entusiastica esclamazione.
Neanche a dirlo, sono rimasta affascinata dal Salone degli Arazzi e, ancor di più, dal Salone del Baldacchino che si affaccia sul cortile pensile con la fontana barocca.
Il secondo piano (con la camera da letto dei principi, la sala da pranzo e salotti) è meno formale e più intimo, sebbene la piccola biblioteca vi riserverà ancora un “wow” (almeno alla sottoscritta appassionata filologa che adora i libri).
La visita si conclude al piano terreno, nelle scuderie dove oltre a essere custoditi carrozze e calessi, sono ancora visibili i box con le mangiatoie e le targhette coi nomi dei cavalli.
Indirizzo: Via Merlo 2. Orari: dal martedì al sabato dalle 9 alle 18; domenica e festivi dalle 9 alle 13. Prezzi: 6€ intero, ridotto dai 18 ai 25 anni; gratuito fino a 18 anni. Ingresso gratuito per tutti la prima domenica di ogni mese.
2 commenti
Bella guida di una parte di una delle città più belle d’Italia! Ciao Monica un bacione
Ciao carissimo Nico, mi fa davvero piacere che il mio articolo di sia piaciuto! Un abbraccio a te e alla tua dolce Maria!