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Cosa vedere ad Anversa in 36 ore?

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Cosa vedere Anversa Grote Markt

36 ore a è la rubrica dedicata ai weekend in cui facciamo un’incursione in una città europea e condividiamo i nostri consigli per ottimizzare le ore a disposizione.

Cosa vedere ad Anversa in 2 giorni?

Queste dritte, che chiaramente non hanno la pretesa di essere esaustive, sono utili a solleticare la vostra curiosità e, una volta prenotato, a fornirvi un itinerario ideale.

Anversa è la più importante città delle Fiandre situata sulla sponda destra della Schelda, nel Belgio settentrionale.  La sua posizione strategica, a meno di 100 chilometri dal Mare del Nord, l’ha resa nel ‘500 l’epicentro dei traffici commerciali di Spagna, Italia, Francia e Portogallo con approdo e smistamento di spezie, sale, zucchero, tessuti, vini e metalli preziosi.

La ricchezza che affluì in questi anni nelle casse cittadine (e l’importante immigrazione di banchieri e mercanti attratti dalla possibilità di incrementare i propri affari) comportò un nuovo assetto urbano con la costruzione di edifici residenziali e una possente cinta muraria.

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La facciata della Centraal Station

La stazione di Anversa

Il nostro tour parte idealmente dalla Stazione di Anversa, eletta tra le più belle stazioni al mondo e (a ragione) definita la “Cattedrale delle ferrovie”.

L’edificio, costruito nell’arco di vent’anni a cavallo tra l’800 e il ‘900, deve la sua grandiosità a una cupola che sovrasta la sala d’attesa (disegnata da Louis de la Censerie) e alla volta in ferro e vetro che copre i binari (firmata da Clement Van Bogaert) lunga 66 metri e alta ben 43!

La Centraal Station si distribuisce su tre livelli e grazie a un recente (e lungimirante) restauro, vanta un enorme parcheggio sotterraneo per auto e bici e una galleria commerciale con oltre 70 negozi!

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L’interno della Centraal Station

Dalla stazione, imboccate De Keyserlei (la via su cui è ubicato a un centinaio di metri, l’hotel in cui ho alloggiato io).

Il quartiere dei diamanti

Vi basterà un’occhiata alle opulenti ma raffinate vetrine delle gioiellerie (spesso con le porte aperte) per capire di essere nel quartiere dei diamanti di Anversa. Un tempo conosciuto con il nome di Hoge Raad Voor Diamant (HRD – Alto Consiglio del Diamante, fondato nel ’73  per certificare la qualità dei diamanti) questo quartiere si estende da De Keyselei allo Stadspark.

Vi si trovano oltre 1500 aziende coinvolte nel business del diamante e ben 4 borse di scambio!

P.S. Se intendete fare degli acquisti, assicuratevi che la boutique abbia il marchio HRD e, per un fatto etico, il KPCS, il Kimberley Process Certification Scheme. La certificazione garantisce che siano “no blood diamonds”, diamanti non macchiati di sangue, perché estratti in condizioni di tutela della popolazione da esportatori che non finanziano guerre civili.

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Lo Stadsfeestzaal trasformato in galleria commerciale

Superate Teniers Plaats, imboccate Leysstraat e quindi lo stradone principale Meir, costellato di catene di negozi (molto commerciali quindi).

La tappa più bella lungo questa via, al civico 78, è lo Stadsfeestzaal, un edificio in stile art nouveau eretto nel ‘900 per ospitare gli eventi culturali di Anversa e oggi convertito in galleria commerciale di lusso.

Resterete affascinati dalla sua architettura (oggetto di un restauro conservativo dopo un incendio che ha distrutto la cupola), dai suoi localini dall’atmosfera intima e, in inverno, costituirà una tappa piacevole per scaldarvi nelle giornate di freddo pungente.

Approfittate dell’uscita su Hopland per sbirciare lo Stadsschouwburg, il Teatro di Anversa la cui piazza, disegnata dallo studio Secchi-Viganò, è luogo di socialità e incontro (oltre a essere lo spazio in cui troverete tante bancarelle il sabato e la domenica mattina per il mercato tra la Theaterplein e Graan Markt) e l’adiacente Bourla.

La Casa-Museo di Rubens

Quindi vi consiglio di tornare di poco sui vostri passi per visitare Wapper, la piazza rettangolare su cui si affaccia, tra i civici 9 e 11, la Rubenshuis, la Casa Museo di Rubens (attualmente chiusa per lavori di riqualificazione).

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La facciata della Casa Museo di Rubens

Sempre su Wapper potrete entrare dal retro del Koninklijk Paleis (il Palazzo Reale che ha l’ingresso ufficiale su Meir da cui l’appellativo di Paleis op de Meir) e fare un salto nel passato nella cioccolateria-sala di degustazione e laboratorio The chocolate Line (un paradiso dove degustare tantissime golosità firmate dal maître chocolatier Dominique Persoone) e nel Café impérial.

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Il Bourlaschowburg sede della società teatrale Toneelhuis e di un ristorante di lusso

Di fronte a voi, sia che prendiate Meir o il reticolo di stradine dal Bourlaschowburg (il teatro più amato dai cittadini), si apre il quartiere della moda di Anversa, caratterizzato da boutique, laboratori, il Museo della Moda (il MoMu), l’Accademia e il Flanders Fashion Institute. L’atmosfera è trendy, eclettica, frizzante. Persino quelli non subiscono minimamente il fascino della moda, troveranno interessante una passeggiata nel quartiere per la fotogenia delle vetrine piene di colore e creatività.

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Lo Stadhuis, il Municipio con le luminarie di Natale e la fontana di Brabone

Il cuore di Anversa

Piegate alla vostra destra, rimandando all’indomani la scoperta del lungofiume. Vi aspetta una serata nel cuore di Anversa tra il Grote Markt, la piazza del Mercato Grande su cui si affacciano lo Stadhuis (il Municipio), gli edifici delle corporazioni (le principali sono sul lato nord, alla vostra destra guardando il municipio: sono le case degli arcieri, conciatori, tessitori, bottai) e la fontana di Silvius Brabo che rievoca la leggendaria fondazione della città.

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Le Case delle Corporazioni sul Grote Markt

La leggenda vuole che un gigante, Druon Antigoon, tiranneggiasse i cittadini di Anversa chiedendo denaro per concedere il diritto di passaggio sulla Schelda pena il taglio della mano. Il soldato romano Silvius Brabo lo affrontò, lo uccise e gettò la sua mano nel fiume. La statua lo coglie proprio nell’atto simbolico di lanciare l’arto amputato del gigante. La leggenda sarebbe collegata alla somiglianza del nome Antwerpen con l’espressione Hand werpen che significa proprio “lanciare la mano”. Le deliziose Antwerpse Handjes sono biscotti e cioccolatini a forma di mano tipiche della città, inventate nel ’34 dal mastro panettiere Jos Hakker, facente parte dell’Associazione Reale dei Panettieri che ancora oggi detiene la ricetta originale protetta da brevetto.

Sulla piazza svetta la torre settentrionale della imponente Cattedrale di Nostra Signora, la più grande del Belgio. Incastonato in un grappolo di case nella piazzetta adiacente, l’edificio è uno dei massimi esempi di gotico brabantino.

Sulla facciata sono visibili due torri che dovevano rappresentare nelle intenzioni del costruttore, i due poteri cittadini, quello civico e quello religioso.

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La Cattedrale di Nostra Signora

Mentre la torre di sinistra fu eretta coi finanziamenti del comune e delle corporazioni (raggiungendo i 123 metri di altezza che le sono valsi l’inserimento nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco) quella di destra non superò il terzo livello poiché la parrocchia non riuscì a trovare i fondi necessari a causa delle guerre religiose, l’avvento del protestantesimo e il devastante incendio del 1533.

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Il Castello medievale con la statua del gigante Lange Wapper

Passeggiata sul lungofiume

L’indomani, ripercorrete l’itinerario De Keyserlei, Meir, Scoenmarkt, Reyndersstraat. All’incrocio con Hoogstraat, se vi piacciono i murales, svoltate a sinistra e fotografatene uno che occupa la parete di un edificio. Si tratta dell’opera gigantesca di Brecht Evens.

Tornate dunque su Sintjansvliet e passeggiate lungo Ernest Van Dijckkai (oppure sulla sopraelevata che affaccia direttamente sulla Schelda) fino al Castello medievale.

Proprio all’ingresso troneggia la statua di Lange Wapper, un gigante che secondo la leggenda spadroneggiava per la città terrorizzando i cittadini.

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Il MAS in tutta la sia imponenza

Proseguite quindi in direzione del MAS, il Museum aan de Stroom. Inaugurato nel 2011, il Museo sul fiume è diventato una tappa obbligata ad Anversa: leggete Anversa, inaugurato il Mas in un faro.

In pochi sanno che ad Anversa esiste un quartiere a luci rosse. Io ci sono finita per caso, tornando a piedi dal MAS verso il centro e attraversando Schipperstraat. Nel reticolo di strade che incrociano questa via, si trovano ragazze in vetrina proprio come ad Amsterdam. Anche qui è vietato scattare foto ed è consigliabile non intrattenere le signorine in chiacchierate se non si è interessati ad entrare perché per fareste perdere loro tempo e potenziali clienti (a parte il buonsenso, lo so per aver assistito a una discussione che ha visto protagonisti, neanche a dirlo, nostri connazionali).

Mi sarebbe piaciuto molto proseguire e immortalare la Port House, la nuova sede del porto di Anversa firmata Zaha Hadid.

Me l’hanno descritta come un veliero con gli esterni sfaccettati a mo’ di diamante, adagiato su un’ex caserma dei pompieri: poppa sulla città e prua sul porto. Curiosi anche voi adesso, vero?

Purtroppo il limite di 36 ore a è che il tempo è tiranno e io ho dovuto prendere il treno per tornare a Bruxelles e volare a Roma. Io sono abituata a lasciare qualcosa ancora da vedere in ogni città per avere una buona scusa per tornare.

La Port House e il Museum Plantin-Moretus, il museo che ricorda i due stampatori Plantijin e Moretus che custodisce una collezione di materiale tipografico unica al mondo tanto da essere riconosciuto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità mi sembrano un buon motivo, non credete?

E poi, diciamocelo, se la Lonely Planet ha inserito Anversa nella Best in travel 2018 (nella top 10 delle città, al 6° posto) come non prenotare subito un biglietto aereo?

Dove dormire ad Anversa

Io ho alloggiato nel De Kayser Hotel, a due passi dalla stazione centrale (da cui tutti i must see della città sono raggiungibili a piedi in meno di mezz’ora. La zona, a dispetto dei pregiudizi legati alle aree limitrofe alle stazioni, è estremamente tranquilla, piena di locali e gioiellerie che vendono diamanti, qualora ve lo foste dimenticati).

Le recensioni su questa struttura non la raccomandano più come durante il mio soggiorno. Amici di recente in città hanno provato quindi l’A-Stay Antwerp e lo hanno decisamente promosso! Parliamo di un hotel ben posizionato (dietro la stazione), dal design contemporaneo, con colazione ottima, spazi comuni ben studiati e prezzo competitivo! Fatemi sapere che ne pensate!

Come arrivare ad Anversa

Ho preso un volo Brussels Airlines da Roma con destinazione Brussels-Zaventem. Uscita dall’aeroporto sono scesa al livello -1 per prendere il treno.

Per prenotate il biglietto ferroviario online andate su questo sito http://www.belgianrail.be/en.

Selezionate partenza da Brussels Airport Zaventen e arrivo Antwerpen Centraal.

Selezionate la data, 1 o 2 classe, solo andata o A/R. Quindi individuate la tipologia (biglietto standard, under 26 o under 12).

Il biglietto costa 13,30€ a tratta. Il viaggio dura 32 minuti. Non fate, come me, l’errore di scendere ad Antwerpen Berchem anziché Antwerpen Centraal perché in tal caso dovrete colmare la distanza prendendo un autobus (il n.32) che vi porterà alla stazione centrale.

Il biglietto dell’autobus si fa a bordo e costa 3€ ma potrete utilizzarlo più volte a seconda delle zone in cui è suddivisa la città. La soluzione migliore è acquistare la Antwerpen City Pass (da 24h = 45€; da 48h = 55€; da 72h = 65€) per viaggiare sui mezzi pubblici, per accedere gratuitamente in diversi musei (come la Casa-Museo di Rubens, il MAS, il Plantin Moretus e tanti altri), in alcune chiese e nella birreria De Koninck. Se volete ulteriori info, consultate la pagina dedicata di Visit Antwerpen.

Si ringraziano VISITFLANDERS e Visit Antwerpen per l’ospitalità

4 commenti

Massimo Grasso 16 Giugno 2018 - 21:34

Ciao Monica,
Grazie per i consigli, ho ripetuto i tuoi passi con facilità scoprendo una magnifica Anversa, mi sono spinto anche un po’ oltre riuscendo ad arrivare al porto, vuoi le foto?

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Monica Nardella 23 Giugno 2018 - 15:01

Eccoti anche qui Massimo! Mandamele, volentieri! Sei riuscito a vedere il porto di Zaha… un motivo (per me) per tornare!

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Silvia Demick 11 Dicembre 2017 - 13:59

Il Belgio è un paese che mi manca proprio e dove vorrei andare. Il mio viaggio ideale sarebbe un fly & drive magari partendo dall’Italia, fermandosi poi a Bruxelles, Anversa e magari dedicando anche un po’ di tempo ai birrifici.
Grazie per i suggerimenti 🙂

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Monica Nardella 11 Dicembre 2017 - 20:48

Devi andare! Io ho visitato Bruxelles, Gent e Anversa nelle Fiandre, Mons e Liegi nella Vallonia. Birra, cioccolata e tante curiosità! Tornerò per Bruges (che di solito è la prima tappa che viene fatta)!

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