Durante il nostro viaggio in Molise abbiamo scoperto Sepino, l’antica Saepinum, la città attraversata dal Tratturo Pescasseroli-Candela e conosciuta anche col nome medievale di Altilia (provincia di Campobasso).
Saepinum
Questo gioiellino romano risalente al I sec. d.C. è scarsamente conosciuto dai turisti eppure è capace di riservare incredibili suggestioni al visitatore che capita lì – spesso – solo per caso. Il teatro è ottimamente conservato.
Costituito dalla scena e dalla platea, poteva ospitare fino a 3000 persone e oggi si presenta con una cinta di abitazioni edificate nel ‘700 nelle quali è stato allestito l’Antiquarium, un “museo” in cui sono disposti in ordine cronologico tutti i reperti frutto degli scavi.
Anziché proseguire in direzione del cartello, la guida ci ha fatto entrare da un corridoio laterale (quello sulla destra che costeggia le antiche mura) perché la sorpresa che avremmo avuto entrando dalla Porta Bojano è stata davvero stupefacente per rinunciarvi.
La porta monumentale racconta molto di quello che rappresentava all’epoca: non solo strumento di protezione dei cittadini che abitavano al suo interno ma anche luogo in cui coloro che accedevano con gli animali nel lungo viaggio tra le montagne abruzzesi e le calde pianure pugliesi e viceversa o mercanzia erano tenuti a pagare un dazio.
Gli scavi degli anni ’50 si sono concentrati sul decumano maggiore e sul cardo massimo – non perpendicolari come ci aspetteremmo a riprova del fatto che sono stati disegnati su un tracciato preesistente – e quindi sono state valorizzate tutte le strutture attorno alle due vie principali!
Abbiamo passeggiato tra edifici che ancora preservano molte delle caratteristiche originali:
- il Foro,
- la Basilica con venti colonne ioniche,
- il macellum, (il mercato),
- le terme,
- le mura reticolate (fatte erigere dai figli adottivi di Augusto, Tiberio e Druso: oltre un chilometro che racchiude un’area di circa 12 ettari, interrotte da torri circolari e due a base ottagonale),
- la fontana del Grifo,
- l’antico mulino,
- le botteghe con annesse abitazioni private e altri rinvenimenti di epoca addirittura sannitica (non dimentichiamo infatti che, alle spalle di Saepinum, sulla montagna, era arroccata l’antica Saipins – o Terravecchia – la città sannita distrutta durante la Terza Guerra Punica: leggete il nostro articolo generale sul Molise ).
La città conobbe una importante espansione quando, sfruttando la sua posizione all’incrocio della più importante via della transumanza tra l’Appennino e il Tavoliere, divenne anche ameno luogo di villeggiatura dei romani.
Salite come noi su Porta Bojano e guardate dall’alto questa città in tutta la sua magnificenza: vi sembrerà di vederla brulicare di persone affaccendate al mercato, al relax nelle terme, a discutere nel foro mentre altre sono alle prese col dazio da pagare per il transito delle bestie lungo un decumano dal lastricato in perfetto stato di conservazione!
Le necropoli sono esterne all’abitato, In prossimità di Porta Boiano e di Porta Benevento si segnalano inoltre i monumenti funerari di Publius Numisius Ligus e di Caius Ennius Marsus.
La chicca storica: dovete sapere che peggior sfregio non c’era, nel diritto romano, della damnatio memoriae, la condanna della memoria attraverso la distruzione di un popolo, dei suoi manufatti, dei suoi palazzi, delle sue tradizioni. Seppur volessero punire i Sanniti per la cocente sconfitta alle Forche Caudine, non furono così ingenui da perseguire una cancellazione sistematica: ciò che poteva tornare utile, fu preservato e riconvertito (basti pensare al riutilizzo del bellissimo Santuario Italico di Pietrabbondante).
Sepino: loc. Altilia (CB). Il sito archeologico è sempre aperto ed è liberamente accessibile mentre l’Antiquarium rispetta i seguenti orari: mattina: 8:30-14:00; pomeriggio: 14:30-17:00; chiuso il lunedì).
10 commenti
Amo il Molise tanto da averlo inserito come ambientazione principale del mio thriller DNA. C’è un patrimonio storico, archeologico e paesaggistico che deve assolutamente essere scoperto. Nel mio piccolo ho pensato di dare il mio contributo parlando del Matese ma anche del sito paleontologico dell’Homo Aeserniensis.
insomma devo leggere e recensire il tuo libro per la mia rubrica “Lo Scaffale di TDM”!
Questo sì che è un articolo interessante che non parlare delle solite cose.
E’ un sito che mi devo segnare di sicuro.
Ciao!
Ma grazie! Poi fammi sapere cosa ne pensi!!!
Che bello sentir parlare così della mia terra 🙂 grazie per questo post :*
E’una regione che mi ha stregata (soprattutto la gente!!!)
Il Molise esiste ed è irresistibile!
Confermo 😀
Ma che meraviglia! Devo organizzare un’escursione, tanto il Molise è vicino 😀
Assolutamente si! Io l’ho scoperto tardi ma sto cercando di recuperare in fretta 😀