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Nothing to declare. Sicuri? Evitare problemi alla dogana con la Carta del Viaggiatore

Pubblicato: Ultimo aggiornamento il
Nothing to declare

“Niente da dichiarare” (Nothing to declare). Quante volte avete detto queste testuali parole al poliziotto di frontiera o avete semplicemente imboccato l’uscita della dogana recante questa dicitura (corridoio verde)?

La Carta Doganale del Viaggiatore

Niente da dichiarare… I viaggiatori abituali risponderanno così “quasi sempre”; io “sempre”. Bene, anzi male!

Siete/siamo stati fortunati perché, a un controllo, avrebbero potuto trovarvi non in regola con la dichiarazione appena rilasciata! Sappiate che le coppiette in partenza per il viaggio di nozze, con le loro macchinette fotografiche, videocamere o tablet nuovi di zecca, sono le principali vittime dell’ignoranza dell’ABC del viaggiatore ma anche a voi potrebbe capitare di partire verso un paese extra-U.E. con un oggetto di un certo valore e, al rientro, in mancanza della relativa certificazione fiscale, essere costretti a pagare le tasse sul prodotto.

Perché? Perché alla dogana, visto che non avete dichiarato nulla alla partenza, penserebbero, a buon diritto, che avete acquistato l’articolo all’estero e che lo state importando in Italia omettendo di pagare i diritti doganali e ve li faranno pagare al momento!

A nulla varranno le vostre dichiarazioni (che si tratta di regali per il vostro matrimonio o della laurea o un oggetto acquistato in Italia e portato con voi per il viaggio): le considereranno (inutili) lacrime di coccodrillo.

E quindi?

E quindi informatevi, prima di partire! Esiste una comodissima Carta del Viaggiatore (aggiornata di frequente, quella che vi ho linkato è l’edizione di gennaio 2022) alla quale rivolgervi come una piccola Bibbia che vi spiegherà come comportarvi in viaggi da/per paesi Extra Comunitari e in viaggi da/per paesi Comunitari.

La Carta dice testualmente che: “Gli effetti personali di valore (quali, ad esempio, apparecchiature fotografiche, videocamere, personal computers, orologi), portati dal viaggiatore in partenza verso Paesi extra-U.E., necessitano di una documentazione (ricevuta di acquisto, certificato di garanzia o bolletta d’importazione) che dimostri, in caso di controllo al momento del rientro, il loro regolare acquisto o la loro regolare importazione in Italia. In mancanza di tali documenti, si consiglia al viaggiatore di produrre, presso l’ufficio doganale di partenza, una dichiarazione di possesso da esibire al rientro”.

E se comprate qualcosa in un paese extra-U.E.? Al momento dell’arrivo in Italia non dovete fare alcuna dichiarazione se si tratta di articoli privi di carattere commerciale e il valore complessivo non supera i 300€ a viaggiatore (aumentato a 430€ in caso di arrivo via mare e in aereo).

Siete invece tenuti al pagamento dei diritti doganali se gli articoli, tutti insieme, superano quel valore.

Per gli under 15 vale il limite di 300€. P.S. nel calcolo di questo valore non vanno contabilizzati tabacchi, alcol e bevande alcoliche (che vengono ammessi su quantitativo).

All’interno dell’Unione Europea vige invece la libera circolazione di persone, merci e capitali e quindi non vi sono dichiarazioni da fare in dogana: l’unico vincolo, legato alle quantità, è riservato a prodotti soggetti a imposta di fabbricazione o di consumo (tabacchi, alcol e bevande alcoliche).

17 commenti

Anonymous 20 Maggio 2014 - 13:17

Scusate ma anche con uno smartphone di un anno dal valore all’acquisto nuovo in Italia di 279,00 € devo avere con me copia dello scontrino e dichiararlo in frontiera quando rientro in Italia?
Perchè magari pensano che sia di valuta maggiore?

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Anonymous 2 Aprile 2014 - 12:25

Viaggio da anni in tutto il mondo e avendo una passione fotografica pesante quando la mia attrezzatura pur non essendo un professionista, posso confermare di essere stato fermato il 100% delle numerosissime volte che tornavo da pasi non UE (su Milano, Venezia, Roma, Catania). quindi non si tratta di allarmismi, anzi, è necessario essere ben attrezzati per evitare gli inconvenienti che vedo frequentemente capitare agli sprovveduti (o ai furbetti maleorganizzati).
Per ogni reflex, videocamera o ottica , quando acquisto fotocopio sempre lo scontrino, perchè altrimenti in due anni è scolorito e bello andato, a questo associo fotocopia di parte dell’imballo da cui si evince il numero di serie dell’ottica/reflex relativo e li porto con me in viaggio. Se l’aeroporto è dotato di un buon ufficio doganale (venezia è il migliore, e sono veramente professionali e cordiali) presento la mia distinta con ciò che mi porto appresso, con numeri di serie e le fotocopie di cui prima e mi fanno riempire il loro modulo apposito.
Mai avuto problemi al rientro con tutta sta roba anche con il più zelante e precisino dei controller dedicati!

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Monica Nardella 2 Aprile 2014 - 16:17

grazie caro anonimo per la lunga esperienza personale che hai voluto condividere con tutti noi! E’ importante sapere che con un po’ di attenzione si possono evitare spiacevoli inconvenienti e che quello che facciamo è (semplicemente) informazione e non terrorismo!!!

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missy 1 Aprile 2014 - 13:49

salve sono appena tornata da Singapore localita nota per gli acquisti di materiale tecnologico e memore del fatto, io partivo da Roma per una vacanza subacquea e quindi avevo al seguito tre macchine fotografiche con relativa attrezzatura più un pc portatile ,sono andata in partenza alla dogana a fare la dichiarazione di possesso…il risultato è stato che il finanziere mi ha detto che non serve a nulla, perchè il problema non sta nel fatto di dimostrare di essere in possesso delle merci all’uscita dall’italia ma il fatto che le stesse siano effettivamente state acquistate in italia e non magari in qualche viaggio precedente,quindi se sfortunatamente doveste incontrare un funzionario zelante comunque vi chiederà di dimostrare scontrini alla mano il pagamento dell’IVA.

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Anonymous 16 Marzo 2014 - 7:44

io ho un glaxy 4s che mi è stato regalato e una macchina fotografica anch’essa regalata . Entrambi gli apparecchi hanno i segni dell’usura xchè li possiedo gai da un pò . In questo caso come mi devo comportare ?
Grazie per l’aiuto
Saluti
Ciro

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Anonymous 9 Gennaio 2014 - 19:17

Ho una storia migliore. Pochi anni fa ho comprato una macchina fotografica reflex con tele aggiuntivo negli USA. Dato che sono in regime di Partita IVA e la uso per lavoro avevo previsto di dichiararla alla dogana di Fiumicino, per pagare IVA e dazio come previsto.
Cosa è successo? Alla dogana mi hanno trattato prima come se fossi un imbecille, e poi, una doganiere evidentemente intelligente ha deciso che se lo facevo avevo altro da nascondere e mi ha fatto aprire due valigie che avevo con me facendo un macello della mia roba.
Quando, non trovando nulla di serio, ha cominciato a obiettare su alcune magliette e altri ricordini che avevo preso per la famiglia, le ho detto che non c’era problema e che avevo con me tutti gli scontrini e che se voleva li potevamo spulciare uno per uno insieme e verificare che ero sotto i limiti di spesa. Ha rinunciato, ma mi ci è voluta mezz’ora per mettere tutto a posto, davanti a tutti ovviamente in barba alle civili regole di “privacy”.
Una situazione assurda, proprio italiana, che dopo 20 ore di viaggio non ti ci vuole proprio. E ovviamente il pagamento dell’IVA e del dazio è stato un dramma, non accettavano Bancomat o Carta di credito, non avevano il resto, un incubo.
E’ sempre un piacere tornare in Italia dopo un viaggio.

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Anonymous 3 Gennaio 2014 - 10:21

E non chiamarla macchinetta!!

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Anonymous 30 Ottobre 2013 - 5:39

Alla fine l’unico modo sicuro é, come avete giustamente detto, avere con se i documenti di acquisto. A me sempre dallo stesso funzionario è stato detto che vanno bene anche i certificati di garanzia, ma a questo punto non saprei, se trovate scontrini e fatture é meglio. Poi se proprio non ci sono… si usano le altre carte, ma possono fare comunque delle storie.
Saluti
Davide

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Anonymous 30 Ottobre 2013 - 5:32

La dichiarazione di possesso da esibire al rientro per la dogana vale zero! Avuto esperienza diretta a Livigno. Entrando a Livigno non volevo problemi e ho dichiarato tutto quello che avevo con tanto di numeri di serie di fotocamera ed ottiche. Dopo aver compilato tutto diligentemente il funzionario di dogana mi dice:”Lo sa che non le serve a niente?” ed io “Perché?”, lui “Perché questa carta afferma che lei era in possesso prima di entrare, ma potrebbe averle comprate l’anno prima”. Da quella volta, li ho mandati a quel paese e non ci sono mai più andato in vacanza. Ottimo modo per attirare turisti!!
Saluti
Davide

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Anonymous 2 Giugno 2013 - 11:25

Quindi la “vecchia” macchina fotografica non va dichiarata? Ma se è vecchia ma di grande valore?
Quello che però mi sfugge è: se io parto con oggetti di valore, non avendo o non volendo portarmi dietro la documentazione fiscale (scontrino, fattura, …) “basta” che li dichiari in dogana e posso passare senza costi aggiuntivi?
Ma poi, soprattutto, come ci si comporta alla dogana straniera di arrivo? Cos’è che dobbiamo o possiamo non dichiarare?
Grazie!

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Monica Nardella 14 Agosto 2013 - 15:07

una volta dichiarati all’imbarco, si porta con sé il foglio e lo si esibisce alla dogana straniera, all’occorrenza.

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Anonymous 26 Maggio 2013 - 21:34

ma non create allarmismi inutili

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Anonymous 13 Agosto 2013 - 14:08

sono d’accordo !

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Monica Nardella 14 Agosto 2013 - 15:06

ai due @anonimi non facciamo allarmismo, solo informazione. Poi se si vogliono seguire i consigli, bene, se si vogliono ignorare, bene lo stesso. Ognuno è libero di scegliere e di assumersi le responsabilità del proprio comportamento!

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Thomas Franco 7 Febbraio 2014 - 8:00

Anche secondo me state facendo dell’allarmismo. Non stento a credere che ci sia la possibilità che questo accada, ma sono piuttosto scettico nel pensare che sia una percentuale così alta da essere tenuta in considerazione. Sembra più una delle classiche leggende da viaggiatore “esperto”. Comunque sia, in 15 anni di viaggi per il mondo non mi è mai capitato di trovare qualcuno a cui sia successo. E vi assicuro che viaggio parecchio in un anno.

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Anonymous 13 Maggio 2013 - 13:19

Ciao, ma avendo la fattura attestante l’acquisto a casa, posso comunque partire e mostrarla dopo il verbale?

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Monica Nardella 14 Agosto 2013 - 15:04

credo di sì ma a questo punto, potresti portare con te direttamente una copia della fattura, da esibire all’occorrenza!

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