Solentiname significa “luogo di ospitalità”: un nome, un’attitudine. Siamo in Nicaragua e Solentiname è un arcipelago di 36 isolette (4 principali : Mancarroncito, Mancarrón, San Fernando e La Venada) che spuntano colorate e pacifiche sul Lago Cocibolca.
Solentimane
Se desiderate immergervi in un’atmosfera tropicale lontana dai rumori, dalla folla e dagli agi cittadini, Solentiname è il luogo che fa per voi: l’accesso all’arcipelago è limitato, il rifornimento di energia elettrica non è costante e non tutte le abitazioni sono dotate di acqua corrente.
La storia di questi villaggi di pescatori e contadini inizia con il sacerdote (e poeta) Ernesto Cardenal quando portò nel 1966 il suo insegnamento religioso nella comunità.
Gli isolani erano poveri e analfabeti ma riuscirono ad accogliere le sue parole con un fervore “pratico” (adattato cioè alle loro esigenze quotidiane): capirono che, per migliorare, dovevano tutti maturare, non solo dal punto economico, ma anche culturale.
L’analfabetismo dilagante rese possibile la diffusione di pittura e scultura come mezzi più diretti per comunicare la spiritualità acquisita dall’ascolto di padre Cardenal (diventato addirittura Ministro della Cultura nel nuovo governo post rivoluzione sandinista).
Oggi è possibile respirare quelle atmosfere alloggiando in una delle case-laboratorio degli artigiani, scegliendo magari la comunità storica di Cardenal, presso l’Hospedaje de la Comunidad de Solentiname.
Per tutti i dettagli su una vacanza nell’arcipelago, per approfondire la storia di questa comunità, l’artigianato, la natura, consultate il bel sito Solentiname Tours.
La chicca: non sbagliate la pronuncia: è Solentìname, non Solentinàme!
Quando andare: la stagione delle piogge è da maggio a dicembre, quindi sarebbe preferibile optare per i mesi della stagione secca.
Come arrivare: da Managua, la capitale, via terra con un viaggio di 9 ore in autobus in partenza dal terminal Mayoreo (biglietto $7) o con un volo di 45 minuti con un piccolo aereo della compagnia La Costeña Airlines fino a San Carlos, cittadina sul Lago Cocibolca (biglietto $55). Una volta giunti a San Carlos, si procede con un viaggio di circa tre ore in barca verso una delle isole dell’arcipelago (barca pubblica, con orari molto “difficili” $10 A/R o privata $80-$120 A/R) .
Dove dormire: attualmente vi sono 4 hotel, 3 a San Fernando e 1 a Mancarrón.
Segnalata da stefanodav (www.stefanodav.blogspot.com)
7 commenti
@adri: hai ragione. Certe terre meravigliose devono addirittura trovarla ancora un po’ di pace!
Quante sofferenze, in gran parte alle spalle, spero, di quella povera gente di quello che, in assenza di dittature, ingerenze straniere e guerre civili, é un Eden in terra, mi sono tornate alla mente!
@tomaso: anniversario??? Corro da te a farti gli auguri!!!
@erika: hai centrato la questione: regala una serenità pazzesca un posto del genere, anche solo a guardare i disegni “infantili” su una parete!
@zio: anche io, ma non spargiamo troppo la voce, altrimenti vorranno venire tutti!!! 😛
@ambra: il tuo commento sintetizza perfettamente lo spirito del luogo, almeno quello che ha trasmesso a me!
Quei disegni naif così allegri e colorati invogliano ad una vacanza in un posto dove la vita deve avere qualcosa di autentico che da noi si è perduto.
Meravigioso a cominciare dal nome. Mi ci voglio trasferire!! :-))
un abbraccio
Che colori vivaci e che belle decorazioni. Deve essere veramente una splendida meta dove trascorrerre una vacnza serena e penso che non costi tanto soggiornarvi. Grazie a voi e a Stefano che conosco.A presto.Erika
Come vedo oggi nonostante molto occupato per il nostro anniversario, eccomi per un saluto.Tomaso