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Dove dormire a Valmontone: Casa del Girasole

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Dove dormire a Valmontone

Da quando hanno aperto Magicland e, in misura minore, il Valmontone Outlet, siamo contattati da viaggiatori in cerca di consigli su dove dormire a Valmontone.

Valmontone

Questa cittadina a soli 35 chilometri da Roma vanta però bellezze architettoniche e naturalistiche che giustificano una sosta ben più lunga e istruttiva.

Noi l’abbiamo (ri)scoperta durante un tour nella campagna romana organizzato da Rome Countryside che ci ha permesso non solo di visitare paesi deliziosi (il tour si è snodato tra Genazzano, Olevano Romano, Zagarolo, Gallicano nel Lazio e Valmontone) ma di assaggiare eccellenze del territorio e di godere di un’accoglienza calorosa e attenta, tipica di posti che puntano ancora sul fattore umano.

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“Valmontone by night” [photo credit Di Inspector Brakko – Opera propria, Pubblico dominio]

E’ sopratutto quest’ultimo aspetto che ci ha scaldato il cuore e oggi ci induce a consigliarvi di alloggiare alla Casa del Girasole.

Dormire a Valmontone

Questo bed&breakfast si trova alle porte di Genazzano e dista una decina di chilometri dai due poli attrattivi che fanno convergere a Valmontone molti turisti di passaggio lungo la tratta Roma-Napoli.

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B&B Casa del Girasole

La Casa del Girasole è ubicata in una strada secondaria che assicura all’ospite silenzi a cui non è più abituato tanto che, se non fosse stato per la sveglia, noi avremmo continuato a dormire beatamente nel nostro letto barocco.

La Camera delle Rose è ampia, dotata di aria condizionata, bagno privato e di un bel balcone che si affaccia su quel campo di girasoli che ha dato il nome alla struttura.

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L’esterno del B&B Casa del Girasole

Al piano superiore, ci sono altre due stanze che possono essere destinate alle famiglie visto che sono state studiate per metterle in comunicazione l’una con l’altra.

Il vantaggio rispetto all’hotel è la gestione, spesso familiare, del B&B e il buongiorno di Anna Rita, del marito e delle sue figlie è stato talmente dolce, da farci precipitare in giardino!

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Il giardino del B&B Casa del Girasole

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La #sfidabreakfast alla casa del Girasole

Complice infatti un caldo sole di settembre, abbiamo potuto sederci  in veranda a un sontuoso tavolo in ceramica di Deruta su cui è stata allestita una colazione luculliana dole/salata a base di prodotti acquistati appositamente per l’occasione (è in questa occasione che è nata la #sfidabreakfast) e frutta.

La crostata fatta in casa, aveva il semplice obiettivo di riportare la scritta RomeCountryside (hashtag ufficiale del blogtour) con pasta frolla: di mangiarla non c’è mai stata l’intenzione visto che era parte integrante del set fotografico!
Il giardino è ampio e curato e tra siepi, piante e fiori, abbiamo visto per la prima volta un albero di kiwi carico di frutti: un assaggio della quotidianità a contatto con la natura nella campagna romana!

In giornate in cui il tempo non è altrettanto clemente, si può fare colazione in una cucina attrezzata come in un normale appartamento: forno a microonde, macchina per il caffè con cialde, frigorifero.

Da non sottovalutare anche la possibilità di sorseggiare un caffè nel pomeriggio nella nella zona relax con TV.

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La cucina del B&B Casa del Girasole

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Il giardino curato della Casa del Girasole

L’ideale sarebbe muoversi con l’auto in zona perché pur volendo prendere un treno per Valmontone e chiedere alla famiglia un passaggio (gentilezza che Anna Rita già riserva ai suoi ospiti) diventerebbe più complicato muoversi tra i paesi perché gli autobus non sono frequenti quanto sarebbe auspicabile.

I proprietari si sono intrattenuti con noi per tutto il tempo della colazione raccontandoci l’amore per il proprio territorio e suggerendo itinerari possibili in una zona che purtroppo ancora vive all’ombra di Roma e dei Castelli Romani.

Cosa vedere a Valmontone (oltre il Parco)

Ma dicevamo di Valmontone. Oltre allo shopping e al divertimento per tutta la famiglia, questa cittadina riserva una chicca imperdibile, il Palazzo Doria Pamphilj, il palazzo che il principe Camillo Pamphilij inglobò in un progetto ambizioso, la “Città Panfilia” insieme a una serie di edifici vicini e alla Collegiata dell’Assunta.

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Particolare della Collegiata dell’Assunta attigua al Palazzo

Il palazzo, tra il 1653 e il 1658, fu sottoposto a un importante restauro e molti artisti vennero accolti nella corte di Camillo per valorizzare con un ciclo di affreschi le stanze del piano nobile (ricordiamo Pier Francesco Mola, Gaspard Dughet, Guillame Courtois, Mattia Preti e Francesco Cozza).

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Particolare del soffitto affrescato della Stanza dell’Aria di Palazzo Pamphilij

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Particolare del soffitto affrescato della Stanza dell’Acqua di Palazzo Pamphilij

Naso all’insù e ammirate le quattro stanze degli Elementi (Fuoco, Aria, Acqua e Terra), quelle dedicate ai Continenti (le Americhe, Europa, Asia e Africa), la Sala del Principe e due cappelle private (quella del “Padreterno” e “Sant’Agnese”, patrona della famiglia).

Io ho trovato particolarmente interessante la mostra permanente dedicata alla Seconda Guerra Mondiale e ai bombardamenti che hanno distrutto il nucleo originario della città di Valmontone.

Si è di fatto salvato solo il Palazzo, trasformato in rifugio per le centinaia di sfollati: gli ultimi “inquilini”, pensate, sono stati trasferiti negli anni ’70.

Chiaramente l’edificio ha fortemente risentito dell’uso improprio delle sale e necessiterebbe di un importante restauro conservativo. Ciò non toglie che sia uno splendido (anche se tardo) modello di città ideale di tipo rinascimentale voluto dal principe Pamphilij fuori da Roma.

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“Bombardamenti Quotidiani”, la rassegna di prime pagine dei giornali

A compendio del reportage fotografico, che mostra le macerie, la povertà, la fame, l’isolamento, la paura, c’è una bella rassegna di prime pagine di giornali dell’epoca (“Bombardamenti Quotidiani”) che raccontano a parole quella che viene definita la “Cassino di Roma” (ed è pure il sottotitolo della mostra intitolata “Oltre la Memoria 25 maggio 1944”). Non andate via senza aver visitato il Museo del Palazzo, inaugurato nel 2003, nel quale sono allestiti reperti (databili tra l’età arcaica e quella tardo-imperiale) rinvenuti durante lavori sulla nuova tratta ferroviaria.

DOVE MANGIARE A VALMONTONE

Noi abbiamo mangiato da La locanda del Tasciotto, un ristorantino in centro a due passi dal Palazzo, dove degustare un curioso mix di gustosi antipasti (una torre di mozzarella di bufala, pesto ed pane carasau, trancio di mortadella con riduzione di aceto balsamico, prosciutto crudo, crostini di fegatini con funghi, burratina, scamorza filante e una specie di parmigiana) e un assaggio di due tipi di pasta fatta in casa, il tutto annaffiato da un ottimo Cesanese del Piglio. Ottimo rapporto qualità prezzo e atmosfera familiare.

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Pranzo alla Locanda del Tasciotto

INFO PRATICHE

Orari: martedì – venerdì dalle 9 alle 13; sabato e domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 16 alle 20. Prezzi: ingresso libero. Chiedete di una guida, saranno lieti di accompagnarci nel percorso museale e di illustrarvi le sale con tanti aneddoti e spiegazioni utili (visto che non ci sono pannelli esplicativi). E’ gradita un’offerta. Per info: 06 959938231. Curiosi di leggere il nostro Trekking Urbano nella Campagna Romana? Leggete cosa vedere a Genazzano!

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