Se il Lago di Garda è ben “indicizzato” nell’immaginario collettivo, Tremosine non lo è affatto e tantomeno lo sono la sua essenza – poetica – di comune sparso, le sue forre, le trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale, solo per dire le prime cose che abbiamo letto e che ci hanno lasciati di stucco.
Ebbene sì perché di albergo diffuso avevamo sentito parlare ma di comune sparso, mai!
E invece abbiamo scoperto che, come dadi lanciati sul tappeto verde, 18 comuni in provincia di Brescia distribuiti a differenti altitudini su un terrazzo naturale proteso sul lago, costituiscono il municipio di Tremosine.
Inserito tra i borghi più belli d’Italia, vanta un capoluogo (Pieve) e un solo borgo affacciato sul Garda (Campione).
Per giungere a Pieve, posizionata a circa 600 metri di altitudine, non esisteva una strada, ci si doveva inerpicare lungo un tortuoso sentiero.
Solo nei primi anni del secolo scorso è stata sfruttata la spaccatura scavata dal torrente Brasa per raggiungere il capoluogo di Tremosine addentrandosi letteralmente nelle viscere della montagna.
La Strada delle forre (la mitica SP38) con i suoi tornanti e i tratti scavati nella roccia è considerata tra le più belle e suggestive al mondo ed è stata inaugurata nel maggio 1913 dopo anni di lavori, di dubbi, di difficoltà legate all’ubicazione e alle pendenze a strapiombo sul lago.
Le circa 2000 anime di Tremosine, insomma, hanno la fortuna di vivere un territorio felix, direbbero gli antichi romani.
Lago (il Garda) e montagna (la cima più alta svetta a 1976 metri), vegetazione mediterranea e montuosa, clima mite tutto l’anno. Ma badate bene: felix non sarebbe un sinonimo di facile!
Quella, è gente che per salire dal lago alle proprie case percorreva mulattiere impervie con carichi pesanti decine di chili sulle spalle.
È gente che un giorno, come dicevamo, si è rimboccata le maniche e sfruttando il solco scavato dal torrente Brasa ha costruito con le proprie mani una strada nella montagna (quella Strada della Forra che ha strappato a Churchill la definizione di ottava meraviglia del mondo)!
È gente che non ha avuto paura di lavorare ore e ore nella città-cotonificio di Campione.
Ancora, è gente che ha creduto nell’allevamento di una razza robusta e si è riunita in una cooperativa (Alpe del Garda) per tutelare la propria produzione di eccellenze, preferendo la qualità alla quantità.
Capita di dire “mi sono sentita a casa” ma poche altre volte l’abbraccio di un’intera comunità è stato tanto sincero e caloroso!
Cosa fare a Tremosine
Tremosine non annoia. Ti inerpichi fino agli oltre 600 metri di Pieve per raggiungere Piazza A. Cozzaglio e sporgerti dal balcone sul lago e sul monte Baldo.
Scivoli giù verso Campione per surfare sull’onda del Garda increspata dall’Ora (si possono praticare diversi sport acquatici tra canyoning, vela, kitesurf e windsurf, info presso la Vela Club Campione del Garda).
Ti metti in macchina e serpeggi lungo la sinuosa Porto-Pieve-Vesio tra pareti di roccia incombente.
Ma, a fare la differenza, non è solo la conformazione del territorio. Tremosine non annoia perché quella gente tosta ha mille e una storia da raccontare e una saggezza infinita da distillare.
Persino se te ne resti fermo, a contemplare il panorama dalla terrazza del brivido (dall’Hotel Paradiso di Pieve), “rischi” di emozionarti ascoltando una voce roca e la sua storia lontana nel tempo e nello spazio.
Stare fermi però non ci appartiene e, diciamocelo, sarebbe un peccato!
Nel nostro weekend a Tremosine non abbiamo fatto solo trekking lungo la mulattiera che veniva utilizzata per andare a lavorare in fabbrica o un giro in barca a vela sul lago.
Siamo andati nel rifugio alpino di Passo Nota avvolto nella nebbia a fare nordic walking tra le trincee della Prima Guerra Mondiale!
Dove mangiare a Tremosine
Per un pranzo all’aria aperta a base di prodotti tipici, consigliamo l’Agriturismo Alpe del Garda, ubicato proprio in prossimità del Caseificio. Un posticino dove i vostri bambini potranno giocare nell’ampio parco in assoluta sicurezza mentre voi degusterete ottime grigliate e la strepitosa polenta “cusa” (con formaggi locali).
Se volete coniugare: natura, ottimo capù e cavalli, scegliete senza ombra di dubbio l’Agriturismo Nai. Ne resterete incantati!
Per una cena romantica in un contesto naturale unico (proprio nel bel mezzo delle forre), suggeriamo il Ristorante La Forra. Dopo aver assaggiato un menù di pesce di lago, non potrete rinunciare a una passeggiata by night almeno nello squarcio della montagna, fino alla Madonnina!
I piatti tipici di Tremosine
Sempre a Passo Nota abbiamo assistito alla preparazione dello spiedo (che è il piatto tipico ma non lo diresti mai pensando di essere sul lago di Garda) e non vi dico quanto sia buono mangiarlo, dopo averne seguito la lenta cottura!
Qualcuno all’agriturismo Nai è andato a cavallo, qualcuno si è perso nel panorama mentre lo fotografava e qualcuno, sorseggiando uno strepitoso succo a base di fiori di sambuco, ha scoperto la ricetta del capù.
In collina abbiamo degustato la prelibata formagella prodotta nel caseificio Alpe del Garda, quella cooperativa di appassionati allevatori di cui parlavo prima e, per capirne a fondo le dinamiche, abbiamo pure sbirciato nel caseificio e nello shop, portando a casa uno “spicchio” di Tremosine che ci avrebbe riportato su questa collina, una volta giunti a Roma.
Per info dettagliate, consultate il sito www.infotremosine.it.
Dove dormire a Tremosine
Hotel Residence Pineta Campi, un quattro stelle in una posizione superba sull’Alto Lago di Garda, con camere spaziose, un buon ristorante, due piscine interne ed una esterna, uno spazio wellness e 12 campi da tennis (Tremosine avrà pure 2000 abitanti ma ha una settantina di campi per gli amanti della terra rossa)!
L’esperienza da fare a Tremosine
Non ho dubbi: se vorrete sentire il respiro del comune sparso, andate di notte nella Strada della Forra. Mentre il ruscello brontola nel buio e una luce aranciata illumina le fratture della montagna, vi sentirete sopraffatti dalla natura ma felici. E come potreste non esserlo nella terra felix?
6 commenti
Brava, l’hai descritta benissimo, però non capisco perché non nomini anche il ristorante BRASA
Ciao Milena! Grazie mille per l’apprezzamento! Nell’articolo cito i luoghi che ho visto e i posti in cui ho mangiato. Vorrà dire che la prossima volta farò un salto anche da Brasa!
Per me era solo un formaggio,… un buon formaggio,….l’unica caciotta che mangia mio figlio: la caciotta di Tremosine. Poi la settimana scorsa due persone, in momenti diversi e per motivi diversi, mi hanno parlato di Tremosine, sul lago di garda, parte bresciana. Il primo per andare a fare un giro in moto, lungo una stradina panoramica con una vista mozzafiato. L’altra perché, una volta arrivato ma dopo aver visto ciò che di bello si vede dalla “terrazza brivido” lungo la stessa stradina, avrei potuto assaporare le tipiche pietanze bresciane in un ristorante che non voglio pubblicizzare. Obbligo fare una piccola ricerca di immagini sulla rete e… spettacolo! Ci andrò sicuramente e a breve, magari per visitare in santuario della Madonna della Stella. Leggere poi questa recensione mi ha ulteriormente lusingato
Ciao! Ti ringrazio davvero per l’apprezzamento e ti consiglio caldamente di andare, a me è piaciuto tantissimo e poi è una parte del lago poco nota e quindi ancor più godibile! Mi raccomando, fammi sapere poi la tua opinione! P.S. allora compra in loco il formaggio!!!
Che meraviglia. Questo pezza è davvero uno stimolo a visitare questi luoghi. Complimenti!!
Però…mica male 🙂 ottimo spunto per chi come me sarà in Veneto la prossima settimana!