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L’ora delle Canarie? E’ diversa dal resto della Spagna

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Lanzarote sunset Costa Teguise

Sapete tutti che ho trascorso il Capodanno al caldo a Lanzarote. Ebbene, quando il 31 dicembre i miei amici mi hanno mandato gli auguri e io ho risposto: “Ma non è ancora mezzanotte!” loro si sono stupiti “Ma come? La Spagna ha lo stesso fuso dell’Italia!” eh… ma le Canarie, no! Lo sapevate?

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L’Ora delle Canarie

L’ora delle Canarie ha una storia curiosa. Dovete sapere che quando nel 1884 venne istituita l’ora di Greenwich (un sobborgo di Londra) come riferimento per definire le ore degli altri paesi in base ai fusi, la Spagna non si è immediatamente adeguata. Lo ha fatto solo 16 anni dopo, aderendo – nel rispetto della propria posizione geografica – al fuso di Inghilterra e Portogallo (quindi un’ora indietro rispetto all’Italia). Le Canarie, però, non vennero inserite nel decreto della reggente Cristina María de Habsburgo-Lorenza e continuarono pertanto a mantenere un orario creativo perché estremamente differenziato persino tra le varie isole. L’Inghilterra, negli anni ’20, fece richiesta ufficiale affinché fosse finalmente corretta questa anomalia, uniformando l’ora nell’arcipelago, per facilitare le comunicazioni e i traffici commerciali all’epoca portatori di affari molto interessanti. Alfonso XII accolse l’istanza e le Canarie adottarono l’ora di Greenwich, come il resto della penisola. Quando però nel 1940 il dittatore Franco decise di rinnegare il fuso del “nemico” inglese e di scegliere quello della Germania e dell’Italia, paesi “amici”, nell’ordine non vennero specificate le isole Canarie che continuarono a mantenere l’ora assegnata nel 1922 (“dimenticate”, per la seconda volta!).

Palme-lanzarote

La palma è una delle piante tipiche di Lanzarote

Oggi quindi, se in tutta la Spagna il fuso è +1 rispetto a Greenwich durante l’ora solare e +2 durante l’ora legale, nelle Canarie la differenza di orario,  rispetto alla penisola e all’Italia, è sempre -1 ora (perché anche nell’arcipelago ci sono ora legale e ora solare).

Negli ultimi anni alcuni parlamentari hanno avanzato la proposta di riportare l’ora della Spagna al fuso che geograficamente le competerebbe (quello di Greenwich) anche perché il ritardo cronico che si attribuisce agli spagnoli altro non sarebbe che una reazione fisica a un orario sbagliato. Chiunque di voi abbia fatto un viaggio nel paese conosce benissimo i ritmi degli abitanti: non si pranza mai prima delle 14 e non si cena mai prima delle 21 perché a quell’ora il sole non è ancora completamente tramontato eppure ci si sveglia alle 7. Morale della favola, le giornate degli spagnoli – e dei turisti – durano di più di quelle degli inglesi o dei portoghesi e quindi la siesta diventa indispensabile per ristabilire la regolarità dei ritmi circadiani. Della serie: non hanno tutti i torti se non hanno un buon rapporto con la puntualità, le loro lancette sono sballate per colpa di un dittatore!

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