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Milano tra le pagine dei libri

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Tour alla scoperta di una Milano insolita con una tetralogia noir. Città Studi ieri e oggi.

Cosa mettere in valigia per scoprire una Milano meno scontata? Quattro titoli.

Città Studi negli anni ’60

Un grande protagonista: Duca Lamberti. Lo so, il nome non è il massimo, ma dategli una chance, non ve ne pentirete. Basti dire che il Lamberti (medico ed investigatore) ogni anno che passa, da quando è stato giustamente rivalutato, è sempre più amato tra i lettori che lo incontrano, dunque non solo tra gli appassionati del genere.

E’ una tetralogia poliziesca che ci porterà alla scoperta di una Milano oscura, popolata da losche figure in contrapposizione con quella benestante del boom economico. Una storia da mezzanotte, insomma.

La location ricorrente dei noir con questo protagonista è il dedalo di traverse di Città Studi. Un quartiere che Scerbanenco conosceva bene, tanto da collocare l’appartamento del suo Lamberti in via Leonardo da Vinci 10.

Vediamo l’investigatore dal fiuto infallibile muoversi tra il Poli (come i milanesi doc chiamano il Politecnico), la sede storica della Rizzoli in Piazza Carlo Erba, il Bar Basso (dove Mirko Stocchetto inventerà il Negroni sbagliato nel ’72) e la febbrile vita della periferia negli anni ’60.

La mente dietro questi libri è quella di uno dei massimi rappresentanti del giallo nostrano e, soprattutto, meneghino nonostante le origini ucraine. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Garzanti.

Scerbanenco vale la pena ed i suoi libri vanno anche oltre la pagina.

Infatti, sono stati il pozzo dei miracoli di quel filone cinematografico che negli anni settanta ha spopolato, il “poliziottesco” all’italiana. Senza dubbio un cinema assai pop, ma con all’attivo interessanti prove.

Tra l’altro è cosa ormai nota che Tarantino Q. da Hollywood è un grande appassionato proprio di quei film, dai quali ha tratto molto per i suoi maggiori successi.

Città Studi oggi

E’ un quartiere vivace con brio.

Scendete alla fermata Loreto e iniziate la vostra passeggiata. Tra Via Luigi Boccherini, Viale Lombardia, Via Giuseppe Luosi e Via Francesco Lomonaco troverete tantissime case basse colorate e dai giardini curati. Tenete a portata di mano la macchina fotografica e scattate come se non ci fosse un domani!

Il Politecnico è sempre lì, in Piazza Leonardo da Vinci. A pochi passi, c’è un palazzo art déco chiamato Cremlino. In realtà si tratta dell’Istituto di Chimica e Biochimica Giuliana Ronzoni voluta da suo figlio Luigi, imprenditore tessile di Cesano Maderno nel 1927.

Al civico 4 di Via Luigi Balzaretti noterete uno dei soggetti più fotografati del quartiere. Parliamo della facciata del ToiletPaper il magazine di sole immagini creato da Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari. Di un blu acceso e dalle finestre rosse, è riconocibile dalle mani che impugnano rossetti rossi.

Sempre in zona, è da scoprire l’Orto Botanico Città Studi, un giardino della scienza gestito dal dipartimento di Bioscienze dell’Università. In questo orto, che sorge sul terreno dell’ex Cascina Rosa di proprietà della famiglia Rosales (da cui il nome), sono preservate piante lombarde e specie importate a partire dal ‘700. Vi potrete ammirare collezioni di felci e di piante carnivore, cactacee, succulente, mirmecofile, tintorie e alimentari.

A sud di Città Studi, vale la pena viistare il Villaggio del sarto, un quartiere con villette liberty costruite negli anni ’20 per alloggiare i docenti del Politecnico, restaurate da poco sul progetto originario dell’architetto Broglio.

Articolo scritto a quattro mani con M.I.

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