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Calabria Green: la Sila

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I colori della Sila

Nei quattro giorni del blogtour #Welikesila abbiamo vissuto esperienze molto diverse tra loro ma tutte originali: dopo la visita di Cosenza oggi vi vogliamo parlare della Calabria Green e ovviamente protagonista indiscussa è la strepitosa natura della Sila!

I boschi della Sila

I boschi della Sila [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Il Parco della Sila

A Camigliatello Silano abbiamo incontrato Sonia Ferrari, Commissario dell’Ente Parco Nazionale della Sila, che ha tenuto subito a illustrarci la candidatura a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco come Sito Naturale.

La ragione della candidatura è nella straordinaria biodiversità della fauna e della flora: spicca in particolar modo la presenza nel territorio di una specie di pino che vive solo qui, in Corsica ed in Sicilia: il Pino Laricio, così chiamato perché molto simile ad un larice e in passato utilizzato per estrarre resina dalla sua corteccia per ottenere pece impermeabilizzante.

Se il Parco dovesse ottenere questo ambito riconoscimento, per l’Italia sarebbe una straordinaria vittoria visto che i siti a carattere naturale riconosciuti dall’Unesco attualmente sono solo 4.

Ovviamente le ripercussioni positive a livello turistico sarebbero non indifferenti per la Calabria visto che la bellezza di questo angolo green è ancora (troppo) poco conosciuta!

Centro Visita Cupone

Centro Visita Cupone [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Il Centro Visita di Cupone (caratterizzato da casette in tipico stile alpino) è adiacente al Lago Cecita, a Spezzano della Sila.

Al suo interno abbiamo scoperto il Sentiero “Orto botanico” – accessibile anche a disabili e non vedenti -, un’antica segheria con le travi del tetto in pino laricio, un centro visite per l’educazione ambientale dotato di sentieri naturalistici tenuti in modo impeccabile, osservatori faunistici per animali che per vari motivi non sono più adatti alla vita in natura, un museo ed un giardino geologico: insomma, c’è n’è davvero per tutti i gusti!

Dal centro siamo quindi partiti alla scoperta dei fittissimi boschi della Sila, ritrovandoci immediatamente immersi nei caldi colori dell’autunno, in una varietà di toni davvero impressionante!

Il maltempo ha condizionato un po’ l’escursione ma io amo la montagna in qualunque condizione meteo e ho trovato inebriante il profumo di bosco dopo l’abbondante pioggia!

I colori della Sil

I colori della Sila [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]

Le nostre guide ci hanno aiutato a riconoscere pini laricii e faggi, castagni, ontani napoletani, pioppi tremuli e rari abeti bianchi. Centimetro dopo centimetro abbiamo scoperto che anche il sottobosco è molto ricco con il salicine, il melo ed il pero selvatico, le ginestre.

Dopo un tipico pic nic a base di prodotti silani tutt’altro che dietetico, scaldati dai timidi raggi di sole, ci siamo incamminati per un sentiero dove scorgere nei recinti faunistici il cervo ed il capriolo, ma non il lupo, troppo schivo per farsi vedere da un gruppo colorato, simpatico e chiassoso come il nostro.

I Giganti

I Giganti [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]


Un’altra tappa da non perdere in Sila sono i Giganti di Fallistro, pini laricii alti fino a 40 metri e con tronco di 2 metri di diametro, sopravvissuti ai tagli indiscriminati dei boschi dopo alla Seconda Guerra Mondiale.

I Giganti

I Giganti [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]


L’età di questi alberi monumentali oscilla tra i 200 ed i 350 anni, vale davvero la pena imboccare il percorso guidato alla loro scoperta, immersi nella tranquillità della pineta.

Cozzo Principe

Cozzo Principe [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]


Altrettanto meraviglioso è il panorama che abbiamo visto da Cozzo del Principe, un punto dal quale è possibile vedere il lago Cecita dall’alto. I laghi della Sila sono tutti artificiali, ma perfettamente integrati con l’ambiente circostante.

Lorica

Lorica [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]


Il nostro viaggio è proseguito quindi a Lorica, dove abbiamo trovato, oltre alla sede amministrativa del Parco, il parco avventura costruito sui pini (il Silavventura che purtroppo non abbiamo avuto modo di provare) ed una pista da Bob artificiale, che invece abbiamo provato e riprovato, con risultanti a dir poco esilaranti!!!

La pista è lunga circa un chilometro e funziona sia in estate che in inverno. Si sale su un bob di plastica, da soli o in 2, e si scende giù al ritmo che si preferisce!

Noi al primo giro eravamo un po’ timorose ma dal secondo giro ci siamo lasciate andare e siamo corse giù velocemente verso il fondovalle in mezzo ai boschi colorati!

Sila Piccola

Sila Piccola [photo credit Turista di Mestiere – tutti i diritti sono riservati]


Ultima tappa del nostro Welikesila Blogtour è stata la Sila Piccola.

Abbiamo raggiunto a piedi il centro visite Monaco, passando accanto a casette di legno degli anni ’50-’60 e ad un antico albergo chiamato “Parco delle Fate”: peccato siano in stato di abbandono perché per un attimo la loro architettura mi ha ricordato la Svizzera!

Il centro Visite Monaco/ Antonio Garcea sorge all’interno della riserva naturale biogenetica. Abbiamo dapprima visitato il museo, ricco di interessanti spunti per la didattica, per immergerci poi nella natura della Sila Piccola, finalmente baciati dal sole!

Anche qui esiste un sentiero didattico per utenti con disabilità motorie, ma soprattutto una natura davvero incredibile, lussureggiante, colorata, sana, che ti invita a prenderti una pausa dallo stress quotidiano e a respirare a pieni polmoni!

Articolo redatto in collaborazione con Michela Mazzotti

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