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Il Gusto di Viaggiare: nel Golfo di Gaeta, sulla rotta di Ulisse

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Un gustoso piatto di frutti di mare

La gastronomia del Golfo di Gaeta è ricca di sapori e varia di prodotti di stampo prettamente mediterraneo, si basa in prevalenza sulla pesca e l’itticoltura in particolare di mitili, ma il versante meridionale di Formia e Scauri è a ridosso dei monti aurunci e delle colline sottostanti, non mancano, dunque, prodotti freschi di ortofrutta e pastorizia e gli allevamenti di bestiame.

Il pesce

La pesca rimane da sempre l’attività predominante tanto che parte del pescato proveniente dai mercati di Formia e Gaeta viene sia mandato fresco in giornata in diverse regioni d’Italia, sia lavorato in loco nelle varie produzioni alimentari artigianali e industriali.

Non è raro, poi, trovare persone che durante i week end scappano dalla città (siamo a metà strada tra Roma e Napoli)  per una passeggiata al mare e per acquistare del pesce veramente fresco e di qualità.

Da padroni la fanno i mitili e i frutti di mare, soprattutto cozze e vongole di diverse specie, come lupini, fasolari, tartufi e vongole veraci, spesso si possono reperire delle specialità per veri intenditori come le telline o i cannolicchi.

Se riuscite a reperirli tutti insieme, non perdete tempo e mischiate tutto in un magnifico sauté, buttateci dentro due crostini di pane al forno e gusterete qualcosa di sublime!

Non manca ovviamente un’abbondante varietà di crostacei tra i quali spiccano mazzancolle, gamberi, scampi e cicale di mare, che danno vita a piatti succulenti in grado di esaltare la materia prima.

Se capitate nei periodi giusti, troverete anche pesce di pesca d’altura come ricciola e tonno.

Se poi siete particolarmente fortunati e conoscete la pescheria giusta, potrete assaggiare il pescato delle isole pontine: non perdetevi i gamberoni rossi imperiali e i fragolini di Ponza!

 

Tiella-Gaetana-polpi

La tiella gaetana coi polpi | foto Chef per caso via Flickr

 

La tiella di Gaeta

La cucina gaetana, dunque, si basa essenzialmente sul pesce ed è questo che originariamente dà vita ad uno dei piatti più tipici e risalenti della tradizione, la “Tiella”!

Parliamo di una pizza rustica a due strati chiusi con un ripieno che secondo l’usanza è di polpo e cozze o di sarde o di baccalà e prezzemolo, ma anche di scarola e olive nere. Queste, le versioni classiche, ma oggi c’è una scelta più ampia di ripieni come la tiella di cipolle o di zucchine e formaggio.

Il nome, deriva da quello del tegame con cui viene infornata e che le donne anziane custodiscono gelosamente come un gioiello poiché usano sempre la stessa!

Il versante meridionale del golfo si estende fino a Gianola, frazione marittima del comune di Formia, composto da altre tre frazioni collinari (Maranola, Trivio e Castellonorato) alle pendici dei monti Aurunci.

Il territorio è talmente variegato da prestarsi a differenti forme di sfruttamento e di coltura agricola ed ortofrutticola in particolare, come il pomodoro di varie specie, la melanzana, i fagiolini ed il peperone friggitello.

 

Cosa-mangiare-Gaeta-mozzarella

Insalata di pomodori, olive di Gaeta e mozzarella di bufala

 

La mozzarella di bufala

Non possiamo dimenticare che ci troviamo a poca distanza dal confine con la Campania ed a pochi km dall’agro aversano, patria indiscussa dell’allevamento della bufala e della mozzarella DOP prodotta dal suo latte.

Chi è originario di queste zone, come chi scrive, ama gustarla da sola, fresca come appena uscita dal caseificio, tutt’al più accompagnata da del prosciutto crudo o del pane casereccio.

Uno dei piatti tradizionali di tutta la zona litoranea del basso Lazio è l’insalata “caprese”, dove le spesse fette di mozzarella di bufala si intervallano con fette di pomodori grandi non troppo maturi condite con foglie di basilico fresco, un po’ di origano ed olio extravergine di oliva, meglio se di Itri, per restare in zona.

In alternativa, come elemento principe di una buonissima insalata di pomodori, sedano e olive!

Alle versioni in cui la mozzarella viene gustata fresca si aggiungono quelle innumerevoli in cui viene adoperata per cucinare e per le varie preparazioni, di cui l’esempio più conosciuto è  la pizza margherita Doc, che si differenzia dalla classica proprio per l’uso della mozzarella di bufala in aggiunta o sostituzione al fiordilatte.

 

Pizza margherita con bufala

Pizza margherita con bufala | foto roboppy via Flickr

 

Discorso a parte merita l’olivicoltura che a queste latitudini rappresenta da sempre una florida attività, non solo per la ricca produzione di olio extravergine, ma anche e soprattutto per la famosa Oliva di Gaeta DoP, quella scura e tondeggiante, particolarmente sapida, ottima per il pasto più che per la spremitura.

In realtà viene coltivata per la maggior parte nel territorio del comune di Itri, ma è generalmente conosciuta come oliva di Gaeta poiché veniva commercializzata e trasportata tramite il porto di Gaeta, che da sempre rivestiva un ruolo strategico sia a livello militare che mercantile.

La tradizione enologica, in particolare delle zone interne di Formia e Minturno, ma anche nella piana tra Itri e Gaeta, è risalente addirittura all’epoca dei Romani, che avevano fatto di queste terre i luoghi di villeggiatura, volete che in vacanza non si facessero delle sane bevute?

Non abbiate dubbi perché proprio nel basso Lazio vennero prodotti due dei vini più pregiati tra quelli che allietavano i lauti e fastosi banchetti degli antichi nobili Romani, ovvero il Cecubo ed il Falernum di cui quest’ultimo ancora oggi rappresenta l’eccellenza tra i prodotti vinicoli del territorio.

 

Dove mangiare a Gaeta

Per una pizza, suggerisco l’inossidabile Da Emilio (ma di sabato è bene prenotare oppure munirvi di grande pazienza!) mentre per assaggiare la tiella, sempre a Gaeta Vecchia, consiglio la Pizzeria del Porto.

Per un gustoso panino, andate da Rendez Vous: un pub dove è consigliata la prenotazione (i tavoli non sono molti e, data la qualità dei panini, sono sempre requisiti!!!).

Per una cenetta gourmet, fate un salto da Pesce&Pesce (la cucina dello chef Walter De Carolis è una vera garanzia) o Popolla.

Per un gelato veramente buono e pluripremiato, cercate la Gelateria Il Molo, in Piazza del Pesce.

 

Un po’ di storia del Golfo di Gaeta

Il Golfo di Gaeta si estende dalla punta del borgo antico di Gaeta per chiudersi al porticciolo “romano” ai piedi del monte d’argento che separa il territorio del comune di Formia da quello di Scauri.

E’ un luogo ricchissimo di storia e tradizioni e, per la sua posizione strategica e la vicinanza con l’Urbe, venne scelto sin dall’epoca romana come sito di villeggiatura delle nobili famiglie patrizie.

Per rendere più agevoli gli spostamenti dalla capitale venne costruita un’apposita strada litoranea la Flacca, ancora oggi in gran parte percorsa, che prese il nome dal console che la volle per accorciare il tragitto rispetto alla Via Appia, che passava nell’entroterra.

Per approfondimenti: Cosa vedere a Gaeta

La leggenda vuole, tuttavia, che questi luoghi fossero conosciuti ancora più anticamente, poiché teatro delle vicende di Ulisse durante il suo viaggio narrato dal vate Omero nell’Odissea: fu da queste parti, infatti, che incontrò la maga Circe e si imbatté nel canto delle sirene.

Il nome Gaeta, inoltre, secondo Virgilio deriverebbe dalla ninfa e nutrice di Enea Cajeta, a cui il prode diede sepoltura proprio in quel sito durante il suo viaggio verso le coste laziali.

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Articolo redatto con la collaborazione di Fabio e Irene

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