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Il Gusto di Viaggiare: Civita di Bagnoregio, la città che muore

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Tagliatelle al ragu bianco spinaci tartufo

Se volete avere l’impressione di trovarvi tra le nuvole, sia nel senso di rimanere incantati a rimirare qualcosa di particolarmente bello sia nel senso più strettamente letterale del termine, recatevi a Civita di Bagnoregio, minuscolo borgo situato sui colli etruschi viterbesi a due passi dal lago di Bolsena.

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio – foto | Fine.Shoot

Viene detto la città che muore perché poggia su un’altura tufacea che è soggetta a un progressivo fenomeno di erosione e il borgo sarà destinato al crollo e ad essere inghiottito dalla stessa collina da cui ora domina l’intera valle circostante detta dei Calanchi, perché caratterizzata da queste formazioni argillose originatesi dalle parti di montagna franate nel tempo, addirittura fin da 30 mila anni fa!

Vi sembrerà di stare tra le nuvole perché il paesino è raggiungibile solo a piedi, attraverso un ponticello che rappresenta l’unico collegamento con la “terraferma”.

E quando nelle giornate particolarmente grigiastre e nebbiose, il piccolo borgo si erge solitario oltre le nuvole, sospeso sulla collina, la vista diventa veramente suggestiva e fuori dalla realtà.

Creme di nocciole

creme di nocciole

L’enogastronomia è quella tipica della zona della Tuscia e dei colli etruschi viterbesi e si caratterizza per alcune coltivazioni che in quei luoghi hanno trovato il loro habitat ideale.

Tra tutte, spicca la nocciola, che rappresenta l’eccellenza della produzione agroalimentare viterbese e viene coltivata in estese aree collinari per essere consumata fresca oppure per le varie trasformazioni in prodotti di rara bontà che prevedono una linea salata e una dolce ognuna caratterizzata da elevati standard di qualità tant’è vero che diversi tra questi sono riusciti a pregiarsi del marchio DOP.

Assolutamente da non perdere la crema di nocciole che rappresenta la punta della piramide della linea dolce e viene offerta in diverse gustose versioni, anche per diete particolari.

Creme di nocciole

creme di nocciole

Il paesaggio prettamente collinare favorisce un altro tipo di coltivazione: la ciliegia. Con un’estensione di 80 ettari da Bagnoregio fino ai Monti Cimini, rappresenta ¼ dell’intera produzione regionale.

È riconosciuta con decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali che ne hanno certificato la secolare tradizione inserendo la ciliegia di queste zone nell’elenco dei Prodotti Tipici Nazionali con la denominazione di “ciliegia di Celleno”, paesino a pochi km da Bagnoregio che ospita una sagra interamente dedicata a questo prodotto. Se volete approfittarne si svolgerà tra il 4 e l’8 giugno!

Ciliegie

ciliege

Passando dalla frutta agli ortaggi, altra coltivazione diffusa nella zona viterbese e dei monti Cimini fino alle rive del lago di Bolsena, è la patata che in queste terre ricche di minerali ed elementi nutritivi di origine vulcanica trova le condizioni ideali di sviluppo e crescita.

Il suo disciplinare di produzione è severo e presto verrà riconosciuto il marchio Igp grazie alla lunga tradizione produttiva ed alla speciale vocazione di queste zone.

E’ di forma regolare oblunga con pelle gialla e liscia, la pasta interna commestibile è giallo chiaro quasi bianco o rosa ed è caratterizzata da una ricchezza di amido, potassio e vitamina c, speciale da cuocere al forno e alla brace o, addirittura, all’antica sotto la cenere…

Patate alla Brace

patate alla brace

Stiamo trattando della Tuscia e dell’alto Viterbese, ovvero dei luoghi dei primi insediamenti etruschi, che vi stanziarono ancora prima degli antichi romani, non si può non pensare dunque a terre ricche di tradizioni storiche e usanze che si sono tramandate nel tempo.

Tra queste troviamo la olivicoltura e viticoltura che danno vita a prodotti di eccellente qualità! Da questa zona provengono, infatti, l’olio extravergine “Canino DOP” e l’olio extravergine d’oliva Tuscia, olio di prima qualità di colore giallo oro con un gusto molto delicato e che si avvicina a quello della bassa Toscana e che assume aromi diversi a seconda del circoscritto territorio di produzione: lago di Bolsena, Monti Cimini o alta valle del Tevere.

Carne alla Brace

carne alla brace

La rigogliosa vegetazione è anche ideale per il pascolo e l’allevamento del bestiame, soprattutto bovini, suini e razze affini, come cinghiali e bufali; le loro pregiate carni, oltre che fresche, vengono lavorate e trasformate in insaccati e salumi stagionati di alta qualità.

La gamma di prodotti a marchio riconosciuto è vasta e comprende salumi, prosciutti, porchetta e mortadella poiché il disciplinare di produzione ha voluto premiare sia la tradizione che le nuove elaborazioni artigianali: l’obbligo a cui si deve assolutamente sottostare è che gli animali provengano da allevamenti siti in via esclusiva nella provincia di Viterbo. Spiccano tra i salumi le salsicce, il capocollo e il prosciutto stagionato.

Le condizioni climatiche e la particolare composizione dei terreni ha da sempre favorito in questo territorio anche la coltura della vite, tanto che il marchio Tuscia viterbese è stato esteso a tutti i vini DOC della provincia, caratteristico della zona è il DOC Colli Etruschi Viterbesi proveniente in prevalenza da monovitigni autoctoni come il grechetto, il violone e il cannaiola, vitigno molto antico coltivato già prima dell’anno mille, felice connubio tra forza della natura e astuzia umana.

Cosa vedere a Civita di Bagnoregio

Se vi recate a Civita di Bagnoregio per una fugace gita fuoriporta sicuramente rimarrete così attratti dalla suggestività del pittoresco borgo che vorrete godere di ogni piccolo scorcio attraversando le sue caratteristiche viuzze. Se vi va di spostarvi o rimanete in zona più a lungo, vi consigliamo un’escursione alternativa al Parco dei Mostri di Bomarzo nella tenuta Orsini con le sue mastodontiche sculture e la bizzarra casa pendente che vi farà scoprire una nuova concezione di equilibrio! Se cercate qualcosa di più tradizionale, vi suggeriamo una passeggiata al lago di Bolsena.

Dove Mangiare a  Civita di Bagnoregio

La cantina di Arianna

La cantina di Arianna

La cantina di Arianna

Il locale si trova nel cuore del borgo ad un angolo della piazza ed è specializzato in bruschette e piatti alla brace. D’inverno si mangia in due piccole sale; quando il tempo lo permette, ci si può accomodare in tavolini esterni sulla piazza o anche nella parte retrostante.

Gli antipasti si compongono per lo più di bruschette e taglieri di affettati e formaggi. I primi piatti, tutti molto abbondanti, nascono dalla tradizione: parliamo di pasta fresca condita con prodotti genuini e di qualità e, quando è reperibile, anche sughi di cinghiale.

Strozzapreti all'Etrusca con salsiccia

Strozzapreti all’Etrusca con salsiccia

Da provare gli strozzapreti all’etrusca con salsiccia,  radicchio e cialda di pecorino croccante; le fettuccine al ragù bianco, spinaci e tartufo fresco a scaglie.

I secondi vanno dalla classica costata o tagliata alla brace a piatti più complessi di maiale o selvaggina, la specialità rimane comunque la cottura alla brace… non perdetevi, su tutto, la patata alla cenere!

Se sarete più fortunati, arrivando in tempo o prenotando, potrete assaggiare una delle specialità della casa: il filetto di maiale caramellato al miele d’Acacia e vino rosso con flan di patate!

Quanto ai vini non si può parlare di una vera e propria lista perché vengono proposte poche etichette tutte locali, ma assolutamente non disprezzabili, da provare “Tusco” Doc dei colli etruschi Viterbesi da agricoltura biologica, un ottimo connubio tra sangiovese ed un quinto di violone autoctono, di ottima consistenza per accompagnare pasta fresca ma soprattutto carni e salumi.

SOUVENIR DA BERE  e non solo…

Cannaiola di Marta DOC

È un vitigno autoctono molto antico e apprezzato fin dal Medioevo, periodo nel quale veniva offerto come nettare nelle occasioni speciali alle persone di più alto rango, come il papa Martino IV da cui ha preso il nome.

È un vino molto prezioso perché il vitigno è avaro di grappoli e la sua dolcezza attira sciami di vespe, la raccolta avviene precocemente per prevenire le gelate autunnali.

Il vitigno era scomparso perché la coltura era troppo disagevole in confronto alla resa, ma la comunità di Marta ha commissionato il suo ripristino agli esperti dell’Università della Tuscia, cosicché ne possiamo ancora oggi  apprezzare  le sue spiccate qualità ovvero colore rubino intenso, gusto fruttato e delicato all’olfatto.

Va bevuto a piccoli sorsi lenti e distanziati per avvertire il cambio di sapore da dolce a leggermente amarognolo, per questa sua caratteristica di gusto mutevole dolceamaro e non ben definito viene paragonato addirittura alla Gioconda di Leonardo.  Il prezzo non è basso ma di sicuro non ve ne pentirete!

Nocciole tostate DOC

Vi abbiamo già detto che la nocciola rappresenta l’eccellenza della produzione etrusco-viterbese pertanto di consigliamo di non andare via da Civita senza aver acquistato una confezione di nocciola della Tuscia DOC o se preferite uno degli squisiti prodotti in cui vengono trasformate.

Entrambi i prodotti, e molti altri, potrete trovarli nella caratteristica bottega ricavata nella roccia sotto all’arcata d’ingresso al borgo, dove ci si può prenotare per altre escursioni come ad esempio la Viterbo sotterranea.

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