A nord dell’Etiopia, a 1830 metri di altitudine, si trova il Lago Tana, il più esteso del paese, caratterizzato da 37 isolotti su cui sono stati costruiti, a partire dall’XI secolo, diversi monasteri cristiani ancora oggi visitabili grazie a suggestivi tour in barca. I più famosi sono l’Ura Kidane Meheret, Kebran Gabriel (l’accesso alle donne è vietato) e il Debre Maryam.
I Monasteri cristiani del Lago Tana in Etiopia
L’Ura Kidane Meheret però è collocato (insieme ad altri) sulla penisola di Zege. Scesi dalla barca si deve percorrere un agevole sentiero da trekking che non mancherà di entusiasmarvi perché si cammina lungo piantagioni di mango e caffè. Giunti a destinazione (in 15-20 minuti circa) scoprirete che i monasteri sono molto spartani.
Realizzati con una caratteristica forma rotonda in fango e paglia (come molte case etiopi) hanno bisogno di frequenti interventi manutentivi data la delicatezza delle strutture.
A compensare la frugalità dei complessi religiosi intervengono colorati e ricchi dipinti sulle pareti in eccellente stato di conservazione e, in questo caso, un tetto di lamiera che tenta di proteggere il complesso sottostante.
In barca, i monasteri più vicini si raggiungono in un’ora. Se non si vuole navigare, ci si può spostare lungo le sponde del lago, luogo di pellegrinaggio presso monasteri di grande valore per la cristianità ortodossa etiope.
Nel Tana Kirkos (accesso vietato alle donne), ad esempio, si crede sia stata custodita l’Arca dell’Alleanza; nel Daga Estefanos (accesso vietato alle donne) si può ammirare una bellissima icona della Madonna risalente al 1400: tradizione vuole che vi sia sepolto l’imperatore Fasilidas.
Per conoscere meglio quest’area del paese si deve alloggiare nella cittadina di Bahar Dar (lungo la costa meridionale del lago) da cui partono diversi itinerari interessanti.
Oltre a quello verso i monasteri, ne ricordiamo anche un altro, rilevante dal punto di vista naturalistico, verso le cascate del Nilo Blu, emissario del Tana.
Questo fiume, conosciuto anche come Abbai, per effetto di terrazzamenti dovuti ad antiche attività vulcaniche genera, a una trentina di chilometri dalla città, le imponenti cascate Tissisat.
La portata varia non solo a seconda della stagione (il periodo migliore per assicurarsi uno spettacolare salto è senza dubbio quello che va da ottobre a dicembre) ma anche dall’attività della vicina centrale idroelettrica.
Il colore dell’acqua inoltre, può essere condizionato dalla presenza di limo dovuto alle abbondanti piogge. L’effetto, in ogni caso, è stupefacente.
Per raggiungere le cascate, è necessario prendere un bus turistico; il viaggio dura circa 45 minuti. E’ possibile fare anche un’escursione lungo il Nilo Blu (che piega verso il Sudan e, all’altezza di Karthoum si unisce al Nilo Bianco formando il Nilo) e realizzare un sogno: quello di avvistare gli ippopotami! Tutta la vita dei locali ruota ovviamente attorno al lago.
L’attività maggiormente praticata è la pesca, a bordo delle tipiche tankwa (barche di papiro intrecciato) sia per il sostentamento familiare che per il commercio. Le varietà del Tana sono ben 27 di cui 20 endemiche: non mancherete dunque di assaggiare ottimi piatti a base di pesce durante questo viaggio! Bahar Dar offre anche un’altra attrattiva: il colorato, vociante e suggestivo mercato del sabato a cui partecipano tanti contadini delle aree limitrofe per vendere frutta, verdura e bestiame.
Come arrivare: Bahar Dar è servita da un aeroporto (il Bahar Dar Ginbot Haya Airport) su cui vola Ethiopian Airlines da Addis Abeba o Lalibela (definita la Gerusalemme d’Etiopia). In alternativa, se non si vogliono prendere voli interni, da entrambe le città, partono bus pubblici o minibus privati )più veloci).
Come muoversi: la bicicletta è il mezzo più utilizzato per girare in città (quasi esclusivamente pianeggiante). Molti viaggiatori ricorrono al bajaj (una specie di ape blu) che con 20 birr (circa 0,75€) garantisce qualunque spostamento in centro. I tour in barca sono abbastanza costosi quindi si consiglia di acquistarli in gruppo (o di aderire a qualche escursione organizzata) e di non vedere un singolo monastero ma di vederne almeno tre insieme (ricordando che alcuni sono vietati alle donne).
La chicca: per avere un’idea delle dimensioni del lago, non vi diremo che occupa una superficie di 3500 chilometri quadrati ma, piuttosto, che per attraversarlo sono necessarie 10 ore di navigazione!
5 commenti
Ho visitato il monastero di Azewa Maryam, sulla penisola di Zege, tre minuti di passeggiata dal molo di sbarco. Ha una struttura circolare con il tetto in paglia; tutto ben conservato. Belli i dipinti, interessante il piccolo museo adiacente al monastero, dove un monaco vive lì da oltre vent’anni. Ha un viso con un’espressione simile alle figure dei dipinti. Eccezionale.
ma che bella testimonianza Fabio! Grazie mille per aver condiviso con noi la tua esperienza 😀
Quante foto belle.
Credo intendessi 3500 chilometri quadrati e non metri, giusto? 😉
ahahahah ovviamente sì! Ma tutte le volte che non commenti significa che non trovi errori??? 😀