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Lo Scaffale di TDM: …chi c’è sotto l’albero?

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In una fredda mattina di dicembre, un cane senza nome, uno Spaniel inglese, pezzato bianco e nero, trotterellava ai bordi della strada, senza direzione apparente. Ad ogni motore, uno sguardo di attesa, ad ogni frenata, un guizzo lampeggiava negli occhi stanchi dell’animale. Da dove veniva? Quale era stato il suo nome? Cosa era capitato? Nessuno lo sa, all’orizzonte ci sono solo ipotesi. Forse era stato abbandonato perchè non abbastanza “buono” come cane da caccia. Oppure, qualche malandrino lo aveva lasciato al suo destino semplicemente per incuria, negligenza, forse cattiveria, sicuramente ottusità. Magari però, non fu l’uomo ad abbandonare il cane bensì il contrario. Sicuramente era stato mal tenuto, questo si vedeva, inoltre, poveraccio, aveva passato gli ultimi giorni randagio esposto a tutti i rischi del caso ed alla temibile fame di chi vaga picaro.

Poi, un’auto rallenta, frena. Lampeggia una freccia. Un cancello automatico scatta e si apre. L’auto infila un vialetto e il cane la segue. Perché? Perché proprio quell’auto, perché quel vialetto? La risposta a certe domande, si sa, “Blowin’in the Wind”, il caso.

In quella casa, fino a poco tempo prima, aveva abitato un altro cane: Spino. Simpatico bastardello, finito anzitempo come capita sovente agli animali “uomini e topi” che siano. Il vuoto lasciato da Spino nei cuori della famiglia umana con la quale viveva, non era stato riempito da nessuno.

È vero che più volte l’idea di riprendere un cucciolo aveva aleggiato nelle menti nei padroni di casa, ma alla fine, difficile da mettere in pratica. Difficile sostituire Spino!

Tutti avranno capito ormai, il cane, fu accolto amorevolmente in quella casa, e così iniziò una nuova e felice vita per tutti (Happy End! Marry Christmas!! Ecc…).

Come si fa a resistere alla magia del Natale quando, proprio in questi giorni (esattamente tre giorni fa), si è stati testimoni di una storia simile. Dimenticavo… al cane è stato dato il nome di Oliver, come il famoso trovatello di Dickens.

Spero, mi scuserete per il tentativo (mal riuscito) di raccontare una storia di natale. Per quanto sembri tirata per i capelli (si, forse lo è) la vicenda di Oliver è storia, anche, di un viaggio. In fondo per un cane di quella taglia macinare chilometri non è proprio come fare quattro passi.

Restiamo dunque su cani, viaggi e libri. Ormai è stato citato, dunque non possiamo altrimenti, iniziamo da Oliver Twist, di Charles Dickens, in qualsiasi edizione per i “viaggiatori più piccoli” una storia che non ha bisogno di presentazioni. Edito da Einaudi (dunque una garanzia di qualità) nei tascabili, cade a puntino: Storie di cani. I racconti più belli. Un libro divertente, non solo per i cinofili.

Cambiando completamente genere, ed incamminandoci per cime letterarie più alte, un ottimo libro da mettere in tasca per affrontare ogni tipo di viaggio è L’infinito viaggiare di Claudio Magris. In questo volume, edito da Mondadori negli Oscar, piacevole ed a tratti illuminante, l’autore con la sua penna raffinata ci fa scoprire come il ritorno (il tornare a casa) sia un viaggio meraviglioso ed al contempo avventuroso.

Racconti ottimi per ogni stagione sono, invece, quelli di una donna icona, grande viaggiatrice e meravigliosa narratrice: Karen Blixen. In particolare ci sembrano appropriate le storie edite da Feltrinelli nel volume Capricci del destino, raccolta molto bella nella quale figura anche il fortunato Pranzo di Babette. Adelphi pubblica dell’autrice danese I racconti d’inverno…volume da leggere possibilmente entro marzo! Buon Natale! M.I.

1 commento

podi -. 21 Dicembre 2013 - 15:51

Mi è piaciuta la tua storia di Natale. Mi è venuta in mente una pubblicità che ho visto nel mio corso di conversazione di italiano: non puoi lavartene le mani!…e un racconto di Dino Buzzati: il cane che ha visto Dio.podi-.

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