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Lo Scaffale di TDM: …altri viaggi.

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Dachau camp lager

Il sedici ottobre abbiamo ricordato il rastrellamento degli ebrei del ghetto di Roma, avvenuto nel 1943, da parte dei nazisti. Anche noi dello Scaffale vogliamo ricordare e lo facciamo proponendo un libro di viaggio speciale: “La tregua” di Primo Levi. I rastrellati, sono obbligati ad un viaggio tragico chiamato: deportazione. Il ritorno, per chi è sopravvissuto, è un viaggio, sempre altamente drammatico che tuttavia ha in sé il germe della speranza, della luce in fondo al tunnel. Quest’opera è un classico della letteratura, libro intenso e commovente, storia delle immense difficoltà fisiche e psicologiche che patirono quegli uomini e donne partiti dall’inferno del lager, per tornare alle case da cui erano stati strappati dalla barbara violenza di uomini senza dignità. Chi ha letto “Se questo è un uomo“, sempre di Levi, qui troverà il seguito di ciò che accadde all’autore in quei bui giorni della metà del secolo scorso. Sono passati molti anni, per questo ricordare è un dovere sempre più importante, anche perché il viaggio di Primo Levi è una esperienza che ci riguarda da vicino: in quanto esseri umani. Pubblicato da Einaudi: La tregua, è un libro che andrebbe letto da tutti. Si trova sempre tascabile e sempre dello stesso editore il volume che contiene entrambe le opere.

Se molti conoscono “I racconti di Kolyma” di Salamov, siamo sicuri che ben pochi hanno potuto scoprire attraverso la letteratura Evgenija Ginzburg (mal pubblicata in Italia). Anche lei passò anni in quei gelidi gulag (venne condannata, proprio come Salamov e tanti altri, nel ’37), la sua esperienza confluì nel libro di memorie: “Viaggio nella vertigine”. Qualche anno fa, Emily Watson ha interpretato al cinema Evegenija, nel film, omonimo del libro, diretto dalla regista Marleen Gorris. Il libro è edito da Dalai, purtroppo non è facile reperirlo, comunque, lo sforzo della ricerca vale davvero la pena. Doveva finire qui ma… (per ragioni di affetto personale), non possiamo non menzionare, parlando di Siberia e gulag, Solženicyn e, almeno, il suo “Arcipelago Gulag“. È pubblicato dalla Mondadori negli Oscar.
Ora, cambiamo completamente registro, per concludere con una “matura ragazza” di quelle che ci piacciono parecchio. Il libro è: “Un viaggio chiamato vita“. L’autrice è: Banana Yoshimoto. Abbiamo scelto quest’opera per la sua freschezza. Banana, quasi come Proust con la sua madeleine, viene trasportata in luoghi e tempi diversi, con lei volteremo le pagine dei ricordi, viaggiando dal Giappone all’Italia, alla Francia, all’Egitto. Si tratta di un libro “ottimista” che vale la pena portare in viaggio durante un week end. Un viaggio è edito da Feltrinelli, casa che pubblica tutta l’opera della scrittrice nipponica.
Alla prossima! M.I.

Foto di copertina: reticolato a Dachau foto | Jared Kelly 

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