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Lo scaffale di TDM: si parte, in sella!

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Don Chisciotte e i mulini a vento

“Ora tutto andrà meglio. Queste cose si sentono” sono le ultime due frasi di un libro che per molti è diventato imprescindibile.

Lo Zen e l’arte della manutenzione

Potrebbe essere, anzi, è a tutti gli effetti quello che si dice un libro di culto; tuttavia vista l’indulgenza attuale ad usare la parola “culto” (tanto che sembra poter contenere sia un meteorismo letterario sia un’ottima narrazione, senza soluzione di continuità), noi non definiremo come libro di culto: Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta di R.M. Pirsig; piuttosto, con familiarità lo chiameremo: un gran bel libro!

Quando lessi il titolo la prima volta, non essendo un biker, pensai si trattasse della solita americanata che mischia Dharma/Kharma e Hollywood.

Poi, come spesso accade con quelle cose che proprio non vorremmo affatto e, appunto, non sceglieremmo mai, lo ricevetti in regalo.

Immediatamente accantonato, dopo una lunga distanza, ricordo bene che una sera decisi di dargli una chance. Sorpresa!

Non era un libro per Harleysti e neppure un romanzo Blockbuster/American-Way. Lo Zen e l’arte della manutenzione è un testo decisamente da viaggio, per un viaggio e… di viaggi parla!

 

Monumento Cervantes

Monumento Cervantes che guarda Don Chisciotte e Sancho, Avenida Arcentales (Madrid) foto | Carlos Viñas

Precisamente, si narra di un viaggio in motocicletta dal centro degli States per giungere all’Oceano Pacifico.

Nella migliore tradizione del racconto filosofico e di formazione, l’autore innesca all’interno della narrazione molteplici congegni tesi a discutere e ragionare sui grandi quesiti esistenziali.

Sì, si parla di filosofia, ma anche di amicizia, amore e poi del viaggio nel senso assoluto, insomma, per intenderci, del “vagabondare” alla Chatwin (il nostro amico ritorna sempre!).

Viaggio intellettuale, spirituale e fisico, proprio su strada, geografico. Non si tratta di un romanzetto (altrimenti non lo avremmo mai evidenziato in questa sede) ma di un romanzo di quelli scritti davvero bene, quei testi che chi li legge poi se li porta dentro per sempre.

I paesaggi americani faranno da sfondo ad un’avventura contemporanea, nella quale anche i non amanti delle due ruote si troveranno a loro agio.

Per chi viaggia in pelle e casco invece, beh… non si può non leggerlo! Lo pubblica la sempre ottima Adelphi, davvero a pochi euro rispetto a ciò che si acquista, un affare! A proposito, quando si chiuderà il libro, alla fine, è molto probabile che vi direte… “tutto andrà meglio”.

Don Chisciotte mulini a vento

Don Chisciotte e i mulini a vento – foto di Sr. D.Javier de Garcìa

Amiamo i contrasti noi e spesso è proprio dai contrasti che nascono grandi cose. Ecco perché, vicino ad un libro contemporaneo e “meccanico” come quello di Pirsig, avviciniamo un altro grande romanzo di viaggio.

Parliamo di uno dei capisaldi della letteratura mondiale di sempre, signore e signori… Don Chisciotte della Mancia! Ebbene, era ora di “scaffalizzare” anche il caro Cervantes.

Tutti lo conoscono, il Chisciotte è come… già, come Ulisse. E se risulta che della storia di Ulisse l’episodio più famoso è quello di Polifemo seguito a ruota dall’avventura con le sirene; per il Chisciotte, cifra ed icona del personaggio è l’episodio dei mulini a vento.

Ora non vorremmo fare la solita polemica, tuttavia non posso tacere quella che sembrerebbe una banalità: questo grande romanzo non è la storia di un tale che va a sbattere contro dei mulini a vento credendoli giganti. Anzi, avviso ai naviganti: questo episodio (per quanto emblematico, nessuno lo nega) è inserito in un paio di pagine, stop.

Partire per la Spagna del Seicento, cavalcare lentamente, fare incontri di ogni tipo ed avere mille avventure… il Chisciotte è un romanzo indimenticabile!

Esperienza di quelle che valgono davvero, che si carica anche della storia avventurosa e travagliata del suo autore: Cervantes, combattente alla Battaglia di Lepanto, ferito irreparabilmente ad un braccio, poi imprigionato dagli arabi, fino al ritorno in patria ed al successo letterario con il suo antieroe.

Ma non è finita qui, plagiato da De Avellaneda, il quale pubblica “il secondo Chisciotte” (da leggere per i veri afficionados del manchego… non il formaggio, il nostro Don!), è praticamente costretto a dare alle stampe il secondo volume con l’originare Chisciotte.

Una vita piena di peripezie quella di Miguel (quelle dette finqui sono solo una parte) come quella del suo personaggio.

Continuiamo ad apprezzare la traduzione “alla toscana” del Carlesi, classica e per certi versi insuperabile, ancora edita dalla Mondadori. Comunque il libro (in due volumi, ma anche in unico imponente formato) ormai è pubblicato da svariate case. Alla prossima!

1 commento

NKW 11 Ottobre 2013 - 9:14

Sono due libri che mi hanno conquistato, ognuno per suo conto.
Letture consigliatissime.

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