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Lo scaffale di TDM: baciata dal sole.

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marzamemi sicilia

Agosto, il mese del sole. Il tempo dell’ozio in penombra, al riparo dal caldo. Ma, lasciamo dire ad altri… “Le belle passeggiate … nel meriggio caldo e silenzioso, quando le cicale stridevano nella valletta addormentata al sole!”

Dopo le belle parole di Don Giovanni, siamo in sintonia con la terra che le ha ispirate; Turista di Mestiere approda in Sicilia!

La trinacria, terra di mistero, passioni, bellezza, di tavole imbandite di cibi squisiti e barocchi, paese nel quale da secoli s’incontrano e, scontrano, civiltà diverse, dove tutte hanno lasciato il loro segno, contribuendo a cesellare un paesaggio umano ed artistico tanto bello, quanto graffiato dalla sofferenza. È come se gli dei antichi continuassero a volere un’offerta in sangue come tributo per il dono della bellezza. Come accostarsi a questa terra? Cosa mettere in tasca?

Dirò subito due titoli, particolari: “Impressioni di Sicilia” di Ippolito Nievo e “Viaggio nelle Eolie” di Alexandre Dumas. I due libri hanno, per quanto ci riguarda, una duplice collocazione: sono libri da “fila” (chi ci segue sa di cosa parliamo) e sono diari di viaggio propriamente detti. Particolarmente interessanti poiché, scritti da due contemporanei, che hanno vissuto la Sicilia come terra da “liberare dal giogo borbonico” al seguito di Garibaldi (a poca distanza dal 150° dell’Unità, lo troviamo dilettevole, speriamo anche appropriato, suggerire qualche riga di chi visse quegli anni tumultuosi). Nievo era piemontese, Dumas veniva da Parigi: il primo, garibaldino militante, il secondo “fiancheggiatore” delle camice rosse. Entrambi esponenti della società e della cultura europea di marca francese, scoprono e ci raccontano con schiettezza due viaggi assai differenti.

Di Nievo, la Ibis edizioni di Pavia, seleziona alcune lettere (dal copioso epistolario dell’autore) dove vengono tratteggiati il carattere dei siciliani e della loro terra, la maggior parte delle lettere sono scritte da Palermo ed indirizzate alla famiglia. Completa il volumetto (il brevissimo) Giornale della spedizione in Sicilia (dal 5 al 28 maggio).

Pungitopo editrice (è, ancora, una piccola casa editrice ad offrirci questa chicca) fa parlare Dumas, il quale non tradisce la sua famosa firma, con descrizioni tanto fotografiche quanto rapide, e con commenti che spaziano in ogni campo: dall’igiene delle lenzuola al colore del mare, dall’ospitalità di un convento, alla bontà, o meno, della cucina.

Oggi, in Sicilia, si può sbarcare in vari modi, il più contemporaneo, e meno poetico, tra tutti è, senza dubbio, l’aeroplano, ma noi preferiamo essere traghettati (avendone il tempo) tra Scilla e Cariddi, coprire l’antico braccio di mare dello stretto e sbarcare a Messina.

E per chi scegliesse di approdare a Palermo? Beh… in entrambi i casi si avrà modo di leggere qualche pagina per trascorrere lietamente le attese (!) al traghetto, o durante la traversata.

Abbiamo iniziato questo “scaffale” facendoci aiutare ad evocare la Sicilia da un certo Don Giovanni. La citazione non è tra le più famose dunque in pochi avranno riconosciuto l’autore, si tratta di Verga.

Dovendo portare con sé un buon libro di viaggio (sia de facto che letterario) il primo che ci sale alla mente è la raccolta di novelle di Verga. Newton Compton, per un prezzo piccolo piccolo, ci offre: “Tutte le novelle”, dell’autore Catanese.

Non dirò nulla di titoli e trame, Verga è un gigante della nostra letteratura, dovrebbe essere conosciuto, certamente chi lo leggerà non potrà non apprezzarlo.

A scuola è imposto d’autorità insieme a Manzoni, dunque sconta il ricordo, spesso amaro, senza dubbio approssimativo, lasciato da qualsiasi imposizione.

Superiamo la memoria e rituffiamoci nella meraviglia di scoprire un autore eccezionale! Inoltre Verga sa essere un ottimo compagno di viaggio.

Le novelle a volte sono folgoranti, costituite di poche pagine; altre volte sono racconti più lunghi: sempre entreremo in contatto con atmosfere ed immagini profonde, a volte superate dal tempo, ma che in essenza restano vive e ci raccontano a tutto tondo l’isola, chi la abita e, come solo la grande letteratura riesce a fare, anche un po’ noi stessi.

Si può finire qui? Certo no, almeno un altro titolo! Eppure, a quale autore riferirsi? De Roberto, Tomasi di Lampedusa, Pirandello?

Scegliamo Sciascia. Un libro di viaggio e formazione insieme: “Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia”, edito da Adelphi. Storia deliziosa, scritta con la consueta maestria da uno Sciascia in grande forma: imperdibile!

La chicca: avete letto il nostro diario di viaggio della Sicilia Orientale on the road?

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