Political Tours è un’agenzia viaggi britannica che organizza tours “alternativi” tanto da presentarsi con queste parole “is a revolutionary concept for travellers passionate about politics and current affairs”.
Se consultaste la sezione tours, trovereste partenze per i luoghi di guerra della Bosnia & Serbia. Oppure verso la Libia post rivoluzione. O ancora in Ucraina. Insomma, tutte mete che sicuramente hanno tanto da raccontare e tanto da mostrare, ma che evocano ancora tristissimi ricordi e profonde ferite.
In alcuni di questi luoghi, quelle ferite devono ancora rimarginarsi e nessuno sa quando questo succederà. Quelli che però hanno sperimentato i tours ne sono entusiasti poiché non vi hanno scorto alcuna forma di “sciacallaggio”, anzi. e non parliamo di viaggiatori amanti della storia recente e della politica, ma anche professori che ritengono educative, per i propri studenti, visite dei paesi martoriati dalle guerre di religione o di razza. E voi, che ne pensate: partecipereste mai a uno di questi viaggi politici?
6 commenti
Non mi sembra il massimo fare turismo in quei luoghi di sofferenza, in particolare dove le ferite sono ancora aperte e la Storia non completamente scritta. Un conto è andare con la scuola ad Auschwitz, un conto nell’attuale Libia (dove vendette tra le parti sono all’ordine del giorno nel silenzio generale). Bene che in quei luoghi siano presenti giornalisti liberi, come era Terzani, che non fidandosi delle veline delle varie potenze, andava sul posto di persona e raccontava la Storia mentre si faceva. Comunque sì, sei una fonte insesauribile di notizie particolari sul viaggio e dintorni …
Carissima…sei davvero incredibile con tutti i post che scrivi!
Vieni da me che ho una cosa per te!
Ti aspetto
Meno male che risultano a tutti gli effetti viaggi di memoria sofferente e solidale con le vittime innocenti.
ciaoTurista
…io son sincera non so se mi sentirei di vivere quest’eperienza al momento…
sempre interessanti i tuoi post!
un bacione
emme
Quella terra è troppo inquieta andarci sarebbe una grande esperienza ma troppo pericolosa cara turista.Tomaso
No, cara, io non lo farei. Sono anni che sogno Kabul, e l’Afghanistan, oltre che il Kashmir, ma vorrei andarci quando non ci saranno più soldati, bombe, distruzione. Non ce la farei a viaggiare scortata dai militari. Certo, se poi pensi a un personaggio come Tiziano Terzani, che oltre a essere un grande giornalista era un viaggiatore sensibile… comunque, io no, non lo farei. Baci!