Il 25 dicembre del 1915 Giuseppe Ungaretti si trova sul Carso, sul Monte San Michele. In trincea. Trascorse “quella notte coricato nel fango, in faccia al nemico che stava più in alto di noi ed era cento volte meglio armato di noi”. Nasce sull’onda delle emozioni, della paura, delle domande senza risposta la sua raccolta “Il Porto Sepolto”, un anno di poesie scritte su foglietti di fortuna, a margine di giornali e cartoline.
Una raccolta affidata, per paura di morire in battaglia, all’amico Ettore Serra che, affascinato dalle bellezza delle liriche, la fece stampare in 80 copie da una copisteria di Udine nel 1916.
Il Parco Ungaretti
Oggi, per scoprire i luoghi in cui il 27enne poeta produsse Il Porto Sepolto, si deve passeggiare lungo i percorsi del primo parco letterario d’Italia, il Parco Ungaretti nella tenuta di Castelvecchio in Sagrado.
Qui, l’architetto Paolo Bornello ha creato tre aree la Torre, il Recinto Sacro e il Sacrario con materiali che bene interloquiscono con il territorio, senza alterarne l’atmosfera di silenziosa quiete, e con le 10 poesie di Ungaretti (Il Porto Sepolto, Tramonto, Fratelli, Veglia, Stasera, Sono una creatura, C’era una volta, I fiumi, San Martino del Carso e Commiato).
Con l’occasione, si può ammirare la bella Villa Della Torre-Hohenlohe e soprattutto i graffiti di recente recupero sotto l’intonaco del Salone principale: drammatica e commovente testimonianza dei soldati che hanno voluto lasciare una traccia del loro passaggio, tramandando nomi e cognomi, luoghi e date di nascita, i reparti di appartenenza. I loro stati d’animo.
Indirizzo: Parco Ungaretti, via Castelnuovo 2, Sagrado (Go)
Recapiti telefonici: 0481/99742
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 (per gruppi superiori a 5 persone e su specifica richiesta, il Parco viene aperto anche nel fine settimana)
Prezzi: ingresso libero
12 commenti
@adri: si impara ad apprezzare alcuni poeti solo quando la scuola è finita, ma ricordo che già all’epoca mi piacque moltissimo “Soldati”…
@tomaso: grazie!
@dony: anche secondo me il binomio poesie/parco è molto indovinato. Un modo doverso per rispolverare le nostre conoscenze di storia e letteratura all’aria aperta!
@francesco: e ti pare poco! 😉
@ema: sempre gentile…come sempre!
@marap: infatti, ce ne fossero si più…
Ungaretti era uno dei pochi che a scuola non mi dispiaceva 🙂 Che bella inziativa
Molto interessante come sempre :-)E.
Ungaretti ci teneva al Nobel, mi pare che ci rimase un po’ male quando lo ebbero Quasimodo e Montale; oggi direbbe “… e io meglio, ho il Parco…”
ciao
Da trincea di guerra a parco ricco di bellezza, pace, storia, cultura…Ho visto le foto, deve essere un’esperienza indimenticabile ritrovarsi a passeggiare tra quei vigneti, oltretutto con l’opportunita’ di conoscere meglio le opere di un poeta che, causa interruzione prematura dei miei studi classici, non ho mai approfondito a dovere…Direi che questo sarebbe un buon incentivo per colmare le mie lacune!Buon inizio settimana!Dony
Passare da te sicuramente non ci si annoia,interessante cara Turista.Tomaso
Iniziativa magnifica non solo perché Ungaretti lo si sente a pelle che era un grande poeta, ma anche in quanto in sintonia con le sue prime poesie così si manifesta amore l’umanità e per la pace!
@tizi: arrivooooooooooooooo! Chissà che premiuccio sarà! 😛
…scusami ancora…ma avrei un ultimo pensierino per te…no ti prego…non tirarlo…pfui per fortuna non mi hai presa. Ti prometto che è l’ultimo (per ora)
@lastanza: anche secondo me si tratta di un’iniziativa interessante, sia perché coniuga una bella passeggiata, all’arte, alla letteratura e alla nostra storia recente…
@tizi: SEMPRE!!!
La cultura merita sempre di essere riconosciuta.
Ungaretti è un poeta difficile eppure anche istintivamente a volte si sente cosa vibra nei suoi versi. Penso che l’idea del parco sia molto buona.