Dopo lo scuba diving in Sudan, a novembre 2021 mi sono regalata indimenticabili immersioni in Arabia Saudita.
I Farasan Banks
Atterriamo all’aeroporto di Jeddah (la Parigi d’Arabia) quando la notte è già scesa. Le luci artificiali disegnano il paesaggio urbano con skyline futuristici che sovrastano la parte antica. Sono finalmente in Arabia Saudita.
Alle prime ore del mattino raggiungiamo il porto di Al Lith (a circa 250 chilometri a sud di Jeddah) e molliamo gli ormeggi.
Il sole ancora è tiepido e il vento si fa sentire, ma la brezza rinfranca i nostri volti mentre stiamo per raggiungere i Farasan Banks ed entrare in contatto con la natura più incontaminata.
Pochi privilegiati a solcare queste acque deserte, sebbene sia Mar Rosso.
Un’oasi di pace e bellezza, una barriera corallina inesplorata dalla maggior parte del turismo subacqueo.
Ad accoglierci, maestosi giardini di corallo (una molteplicità impressionante) che si fondono nell’opulenza dei colori di Alcionarie, Tridacne, Acropore e pesce di barriera.
Canyon scolpiti dalla natura in un equilibrio perfetto tra flora e fauna, si intrecciano con seducenti pareti che si inabissano nel blu, seguendo il moto perpetuo delle onde.
Ed è proprio negli abissi che improvvisamente veniamo accerchiati da una quantità indefinita di squali seta e grigi.
Iniziano a girarci intorno, come un vortice, sono sempre più veloci, ci confondono ma la sensazione è quella di non voler uscirne mai. Immergersi non è pagare un biglietto e sapere già cosa vedrai.
Un subacqueo si affida al mare, al destino dell’incontro, all’esaltazione dell’attesa e alla vertigine che darà.
È a nord ovest di Malathu (gioiello dei Farasan Banks) che avverrà l’incontro inatteso perché fuori stagione. L’acqua è troppo calda ma Hammam, la guida, conosce i movimenti dei pesci, della corrente e sa bene quando spingerci più in profondità.
Dall’oscurità e nella totale incredulità compare un enorme esemplare di squalo martello: elegante e mai aggressivo, sinuoso da far perdere la testa. Il mio cuore impazza dalla gioia e ringrazia.
Ogni giorno un’isola diversa.
Durante il viaggio veniamo spesso affiancati da branchi di curiosi delfini che tra salti e piroette regalano uno spettacolo gratuito.
Ma non sono i soli ad omaggiarci della loro presenza: stormi di sule attraverso voli pindarici senza mai stancarsi, ci accompagnano trasmettendo un senso di estrema libertà.
Il mare d’Arabia è straordinario, come tutti i posti selvaggi in cui la natura non è stata ancora scalfita dall’uomo e per questo può esprimersi in tutta la sua maestosità.
Possa la sensibilità umana imparare dai feroci cambiamenti climatici che stanno affliggendo il pianeta e preservarne l’illibatezza.
Farasan Banks e Jacques Cousteau
Cousteau scoprì i Farasan Banks nel 1963, durante la spedizione in Mar Rosso. Si innamorò perdutamente di questo arcipelago puntellato da una moltitudine di isolotti incontaminati e selvaggi.
Le immersioni su plateaux sabbiosi cinti da coralli e improvvise cadute nel blu (in alcuni punti si sprofonda fino a 500 metri!) regalavano -e lo fanno ancora oggi- emozioni difficili da dimenticare.
C’è aria di cambiamento in Arabia Saudita
Negli ultimi anni, da quando il figlio del Re, Mohammed bin Salman è diventato principe ereditario, alcune cose sono cambiate sebbene la trasformazione sia iniziata nel 2011, con l’accesso al lavoro delle donne grazie a un decreto di Abdullah.
Dai caffè “misti”, dove donne e uomini possono sedersi consumando insieme (magari sorseggiando Al-Qahwa caffè*), alla possibilità di guidare l’auto o di svolgere piccole mansioni in autonomia.
Iniziative che rientrano in “Vision 2030” un progetto ambizioso per limitare la dipendenza del paese dalla produzione petrolifera incentivando altri settori tra cui il turismo.
La riapertura nel 2019 ai viaggiatori stranieri dopo uno stop durato 10 anni e la contestuale abolizione dell’abaya per le donne occidentali rappresentano un primo passo importante. Fino a quella data, infatti, il paese aveva accolto solo pellegrini diretti alla Mecca, la città Santa dell’Islam, o viaggiatori business.
La realizzazione di Neom, la cosiddetta città del futuro è un altro obiettivo di Mohammed. Non una semplice smart city, ma un avanzato hub industriale, commerciale e residenziale totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico. Il progetto sta subendo forti ritardi ma l’Arabia Saudita continua a guardare al futuro.
*un caffè tipicamente fatto con cardamomo, una pregiata spezia dell’Asia meridionale, di solito servito con datteri, frutta secca o noci. Personalmente ho apprezzato molto.
Non solo petrolio
L’Arabia Saudita dunque non è solo petrolio. Oltre al santuario dei Farasan Banks, conserva un patrimonio culturale di inestimabile valore.
Visto che è la città in cui atterrerete, concedetevi una passeggiata per Jeddah, l’antica capitale. E’ una città multietnica e dinamica. Visitate il centro storico col dedalo di edifici antichi realizzati in pietra corallina coi balconi impreziositi da pannelli di legno finemente intagliati.
La mashrabiyya è la tecnica perfezionata nei paesi musulmani per creare griglie in grado di agevolare la ventilazione negli ambienti ma che diventò funzionale a proteggere le donne da sguardi indiscreti.
Di contro, affacciate su terrazze e balconi, possono guardare la vita che brulica in strada senza essere viste. Abbiamo testimonianze di finestre a gelosia di chiara matrice araba anche in Andalusia o a Malta.
Oltre a Jeddah, visitate uno dei siti unesco del paese come quello nabateo di Hegra (conosciuta anche con il nome di Al-Hijr o Mada’in Saleh nella regione di Alula), dove la mia amica Margherita ha proseguito il suo viaggio, regalandoci qualche scatto. Un’area perduta lungo la via dell’Incenso dove tra faraglioni e torrioni si inoltravano antiche carovane.
Oggi si stagliano in tutta la loro magnificenza queste tombe decorate con ingressi maestosi e impreziosite da simboli e capitelli.
Isolati blocchi di roccia in mezzo al deserto puntellano il paesaggio grazie ai loro ricami naturali che sembrano essere stati scolpiti da sapienti mani.
Pensate che ad agosto 2021 anche la vasta area di arte rupestre di Hima è stata inserita nel Patrimonio dell’Umanità portando a 6 il numero dei monumenti Unesco dell’Arabia Saudita.
Come organizzare le immersioni in Arabia Saudita
Io mi sono rivolta a un TO esperto che offre diverse crociere della durata variabile tra i 7 e i 12gg. Scrivetemi per avere dettagli e contatti!
Come arrivare in Arabia Saudita
Saudi Arabian Airlines vola da Milano Malpensa e Roma Fiumicino con volo diretto su Jeddah.
Documentazione necessaria in partenza
- Visto di ingresso da richiedere all’ambasciata saudita a Roma attraverso il vostro tour operator.
- Passaporto con validità 6 mesi e due pagine affiancate.
- Registrazione Muqeem in cartaceo.
Documentazione necessaria all’arrivo
Registrazione Tawakkalna sul cellulare saudita tramite l’app scaricabile. All’arrivo in Arabia Saudita bisognerà quindi acquistare una scheda sim locale. Per l’acquisto della scheda verrà richiesto il visto turistico. E’ possibile pagare con carta di credito.
Costo schede S.T.C
Sawa 10: 200 mega di traffico dati, 200 minuti di chiamate 11,5 SAR (2, 70 euro).
Sawa 15: 1 giga di traffico dati, 400 minuti di chiamate 17,5 SAR (4 euro).
Tawakkalna è un sistema simile all’app IMMUNI italiana e serve per il tracciamento delle persone durante il soggiorno in Arabia Saudita. E’ legato al cellulare, potrà essere compilato solamente all’arrivo in Arabia Saudita. Sul cellulare non è possibile registrare più persone e il numero registrato non potrà essere modificato in seguito. Viene richiesto per la partenza della crociera quindi è indispensabile.
Una volta scaricata l’app Tawakkalna, bisogna registrarsi immettendo una password di minimo 12 caratteri alfanumerici (contenenti almeno una lettera maiuscola, una lettera minuscola, 1 numero).
Informazioni pratiche
Ora: + 2 ore rispetto all’Italia + 1 ora durante l’ora legale. Lingua: Arabo. Valuta: Ryal Saudita (1 Euro = 4,22 Ryal Saudita).
Articolo redatto in collaborazione con Marianna Grussu
7 commenti
Ciao secondo te ha senso fare una crociera solo di snorkeling in arabia saudita? Grazie mille
Ciao! In effetti la nostra esperienza ha riguardato solo le immersioni quindi ti direi: perché no? Altri del gruppo si sono fermati qualche giorno in più per visitare il sito unesco di Hegra!
Vorrei sapere a chi rivolgermi per una crocerà sub a Farasan. Ciao e grazie. Danila
Ciao Danila, ti ho mandato una email! Se hai bisogno di altro, chiedi pure!
@franz: a chi lo dici, io sono un pesce! 😉
@vania: ciao carissima, condivido, è un vero rifugio! 🙂
ciao, che meraviglia, questo si che è un rifugio con i fiocchi.a presto
Mamma mia, che bello sarebbe immergermi in quelle acque!
Il mare è la mia passione!
Ciao Turista,buona serata!