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Diario di viaggio: Santa Caterina Valfurva

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santa caterina valfurva

Un’idea per la montagna, d’estate, è sicuramente il Parco Nazionale dello Stelvio. Il Parco si divide in tre settori: Lombardo, Trentino e Altoatesino. Per la prima vacanza, abbiamo visitato la parte lombarda quella che, per superficie, è la maggiore. Comprende parte delle province di Sondrio e Brescia e confina con il Parco del Brenta-Adamello e con il Parco Nazionale dell’Engadina.

Santa Caterina Valfurva - Lago Bianco sul Passo Gavia

Lago Bianco sul Passo Gavia [photo credit Roberto]

Val Zebrù Stelvio

Val Zebrù [photo credit Christian Ostrosky via flickr licenza CC]

 

Montagna d’Estate: Santa Caterina Valfurva

Nel nostro tour abbiamo visitato la valle dei Forni con i ghiacciai più estesi delle Alpi Centrali, la Valfurva con le fitte foreste di conifere, la Val Zebrù tanto brulla da rendere possibile avvistamenti di ungulati a distanza e la Valle del Gavia con i suoi panorami mozzafiato.

Santa Caterina Valfurva

Abbiamo scelto, come “base d’appoggio” Santa Caterina Valfurva (SO) e come hotel, il Hotel Baita Fiorita” (Via Frodolfo, 3).

Come arrivare a Santa Caterina Valfurva

Santa Caterina Valfurva è situata in una valle a 1.738 metri di altitudine, ai piedi del massiccio montuoso dell’Ortles-Cevedale. Per raggiungerla, abbiamo seguito un percorso particolare, quello che da Brescia ovest, fino a Edolo/Ponte di Legno ci ha fatto attraversare il notissimo Passo Gavia.

Definirlo “particolare” è un eufemismo: il passo raggiunge i 2.651 metri (uno dei più alti d’Europa) e ha specifiche date di apertura e chiusura.

La vista è, per ovvi motivi, impareggiabile. Si aprono degli scorci pazzeschi, delle piane sorprendenti, laghetti (quello sulla sommità si chiama “Lago Bianco”), cime innevate e scattare fotografie è quasi d’obbligo, ma ricordatevi di percorrere questa strada di giorno! Come potrete immaginare è tutta un tornante perciò è bene avere una buona visibilità.

Inoltre, procedendo verso Santa Caterina vi troverete in salita e pertanto, sul lato ESTERNO, vista precipizio, spesso NON PROTETTO da guard rail. Noi abbiamo incrociato persino delle roulottes e le manovre non sono state tanto agevoli.

 

Val Zebrù

Val Zebrù [photo credit Daniele Pedrini via flickr licenza CC]

Quando siamo arrivati in cima (e quindi la strada per Santa Caterina era ormai in discesa) ci siamo detti che, se avessimo avuto una vaga idea di quello che avremmo dovuto affrontare scegliendo la SS300 forse non l’avremmo percorsa!

Per fortuna, ignari dell'”avventura”, abbiamo attraversato il Gavia e siamo stati contentissimi di averlo fatto perché la vista ha indubbiamente pareggiato il conto. Perciò, non rinunciate al Passo, ma assicuratevi di percorrerlo quantomeno di giorno! Vi ritroverete nella valle di Santa Caterina e sarete entusiasti della scelta.

Santa Caterina Valfurva dove dormire

L’albergo, di proprietà della famiglia Compagnoni (proprio quella della campionessa Deborah) si trova proprio lungo il torrente Frodolfo e lo sciabordio delle acque vi accompagnerà sempre durante la vacanza!

All’interno della struttura lavora la famiglia Compagnoni (padre, madre e fratelli) sempre pronta ad assecondare le vostre esigenze con cortesia e sollecitudine. La cucina è divina. I piatti sono della più tipica tradizione valtellinese. Sono rimaste scolpite nella nostra memoria le cene romantiche con vista sul torrente, gli assaggi di formaggi, i taglieri di speck, i pizzoccheri, i canederli!

Le stanze hanno la boiserie in legno, tende pesanti alle finestre per garantire un sonno tranquillo, il classico piumino d’oca ai letti (che è utilizzato anche d’estate!) e luci soffuse per rendere caldo e accogliente l’ambiente. Per quello che ci ha riguardato, i ricordi più belli legati all’hotel, riguardano le due splendide escursioni sul ghiacciaio dei Forni e quella in Val Zebrù.

 

Valle dei Forni

Valle dei Forni [photo credit Christian Ostrosky via flickr licenza CC]

Val Zebrù

Capre in Val Zebrù [photo credit Urogallus via Flickr licenza CC]

 

Santa Caterina Valfurva: Escursioni

Poiché la Valfurva ha avuto un ruolo determinante nel conflitto del ‘15-’18, è possibile, nelle escursioni, vedere con i propri occhi le trincee da cui i partigiani difesero strenuamente Bormio, la Valtellina e quindi l’intera Lombardia, dall’attacco dei tedeschi.

Abbiamo potuto contare su una guida d’eccezione, il signor Giorgio, padre di Deborah e l’emozione che si prova a stare in quei luoghi, camminando lungo i sentieri, sporgendosi dalle rocce, annusando l’aria, avvistando caprioli e stambecchi, affiancati da un esperto pronto a rispondere ad ogni nostra domanda, è in assoluto impareggiabile!

Una raccomandazione: mettete in valigia un abbigliamento consono al trekking d’alta montagna (zainetto, scarponcini, tute, felpe, cappellino e occhiali da sole) per non ritrovarvi (come noi) a chiedere in prestito a Giorgio le scarpe e un maglioncino! Dopo aver dedicato due giorni della settimana alle escursioni previste nel programma dell’albergo, abbiamo inserito la visita a Livigno e a Bormio.

Cosa vedere nei dintorni di Santa Caterina Valfurva: Livigno e Bormio

Livigno è raggiungibile facilmente dal Passo del Foscagno ed Eira, attraversando la caratteristica località di Trepalle (la fotografia accanto al cartello è d’obbligo!!).

Il paese è piccolo ma pieno di turisti. Sicuramente, a incentivarne la visita, è anche la possibilità di fare degli acquisti sfruttando gli ottimi prezzi dovuti alla zona extra-doganale. Noi ci siamo limitati a guardare qualche vetrina, preferendo una rilassante merenda in un localino con terrazza in legno dove abbiamo goduto l’ultimo raggio di sole della giornata!

Se volete trascorrere una giornata alle terme, invece, fate una sosta a Bormio (le acque solfato-alcaline-terrose sgorgano dalla sorgente Cinglaccia ad una temperatura di 40°C!), una località famosa per lo sci e per altre attività sportive invernali, ma carina da visitare anche d’estate.

Tutti i paesi di montagna hanno il fascino di altri tempi, con le case in legno, i tetti spioventi, i balconcini da cui piovono sgargiantissimi gerani, fioriere e giardini curatissimi. Bormio rientra perfettamente nel target del paese montano con la differenza, però, di essere meta di molti turisti (attratti dalle magnifiche piste per lo sci invernale ed estivo e dalle terme) e di avere diversificato l’offerta rendendosi più appetibile con i numerosi locali e le strutture ricettive.

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