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Diario di viaggio: Barcellona

Pubblicato: Ultimo aggiornamento il
Park Guell Barcellona Gaudi

Il nostro weekend a Barcellona: tanti consigli utili per visitare la città spagnola

Decollo da Fiumicino con Alitalia, destinazione Barcellona!!! Temperatura all’atterraggio 16 gradi, tutto sommato buona per essere il mese di Novembre. L’autobus blu A1, con tanto di aria condizionata, con vano valigie e perfettamente in orario, ci ha portati dall’aeroporto a Placa Catalunya alla modica cifra di 4,05 euro a testa.

Cosa Fare a Barcellona

Il nostro Hotel a Barcellona

Abbiamo imboccato Las Ramblas con i nostri trolley a misura ridotta per evitare l’imbarco e, tra i festosi gridolini della gente spaventata dalle statue umane (delle vere e proprie opere d’arte), siamo arrivati al Leonardo Hotel Barcelona Las Ramblas in Junta de Comerç 8 – Metro Liceu.

La via sembra poco raccomandabile, ma è un’impressione perché nessuno ci ha mai dato fastidio e poi c’è il Mendizabal, un bar all’angolo quasi sempre aperto che assicura movimento di turisti e gente del posto (la colazione in hotel è in linea con i prezzi europei, se volete risparmiare, fatela ai tavolini all’aperto di questo bar: è ottima!). L’hotel ha delle stanze ampie e recentemente ristrutturate quindi lo consigliamo!

Il Mercato della Boqueria

La nostra prima tappa è stato il mercato della Boqueria (a due passi dall’hotel): frutta, verdura, pesce, salumi, formaggi sono perfettamente impilati e esposti come se invece del banco di un mercato si stesse al bancone di una dispendiosa gioielleria!

Boqueria-Barcellona

La Boqueria

Dubito che non vi venga fame a vedere quell’esplosione di colori e a sentire quei deliziosi profumi, perciò il mio consiglio è di comprare un bel panino ALL’INTERNO del mercato o assaggiare una squisita macedonia se è ora di merenda (ve la serviranno in una confezione corredata di forchettina e selvietta)!

Transbordador Aéreo

Recuperate le energie, ci siamo diretti verso la spiaggia, per arrivare sul Montjuic con il Transbordador Aéreo (9 euro round trip and back, anche se noi siamo tornati a piedi perché è una passeggiata piacevolissima per le vie di Barcellona).

Per chi soffre di vertigini è ovviamente sconsigliata questa esperienza perché, a parte l’essere sospesi nel tratto tra la spiaggia e il Montjuic, è ricca di emozioni anche solo la salita in ascensore in cima ai piloni (quello dove siamo saliti noi è alto 60 metri!) dove parte o staziona il Transbordador. 

Transbordador Aéreo

Montjuic

Una volta arrivati su, è inevitabile guardare Barcellona da un punto di vista privilegiato. Il panorama è mozzafiato e sicuramente chi ha preso in gestione il bar proprio sul Miramar ha avuto un grande senso imprenditoriale (se le vertigini non vi spaventano, partecipate a un tour di Barcellona dall’alto!)

Al Poble Espanyol

Ci siamo diretti al Poble Espanyol: non fatevi scoraggiare dal prezzo del biglietto (8 euro a persona), perché alla fine la visita delle opere d’arte di maggiore rilievo della Spagna riprodotti in scala naturale li vale tutti!

Tra un’opera e l’altra sono incastonati dei negozietti e dei localini dove è bene fare una piccola sosta: ci sono oggetti artigianali per tutti i gusti e per tutte le tasche, persino un negozio dove è possibile assistere alla lavorazione del vetro dal informe massa incandescente alla rifinitissima chiocciola con tanto di antenne!

La Font Magica

Abbiamo ripreso il nostro giro fino ad arrivare alla Font Magica. Alle 19 in punto i baretti intorno alla Fontana spengono luci e musica e lasciano che lo spettacolo abbia inizio: e che spettacolo!!

Font-Magica-Barcellona

Font Magica de Montjuic

L’acqua zampilla a ritmo di musica in una esplosione di colori a cui nessuno degli spettatori è preparato. E’ molto suggestivo! Se avete una telecamera con voi, assicuratevi di riprendere almeno un pezzo di questa straordinaria scenografia, senza tralasciare il pubblico che si assiepa sulle gradinate e attende in religioso silenzio l’inizio delle danze.

Siamo ritornati in albergo a piedi, passeggiando lungo un viale costellato di fontane luminose, fino a Plaça Espanya e giù, fino al monumento a Colombo e alla Rambla.

La Plaça Catalunya

Mentre tornavamo in albergo (distrutti dalla intensissima giornata) abbiamo notato che Las Ramblas di notte cedono il passo a un altro tipo di “turisti”. Verso Plaça Catalunya ci sono dei ragazzi con lattine di birra in mano in attesa di clienti che, ovviamente, non vogliono bere estrella (la loro birra) ma acquistare “altro”.

Nonostante questo, non abbiamo mai avuto la sensazione di pericolo: acquirente e venditore si intendono al solo sguardo e si appartano nei vicoli circostanti senza disturbare chi invece vuole limitarsi a una piacevole passeggiata notturna.

Il secondo giorno a Barcellona

L’indomani avevamo un programma giornaliero molto intenso, perciò abbiamo optato per una sveglia mattutina, colazione ricca e scarpe comode. Abbiamo fatto colazione in un Fresh&Ready (una catena molto diffusa qui a Barcellona) proprio di fronte a Casa Batlò.

Occhio a non cadere nell’errore in cui siamo caduti noi. Se prendete il Menù colazione, con 1,85 cent avrete caffellatte e un ottimo cornetto. Noi abbiamo chiesto una variazione: cappuccino anziché caffellatte (volevamo solo un po’ di schiuma in più) e abbiamo pagato 3,10 cent…mannaggia!

Casa Batlò

Diciamo che solo il panorama li valeva tutti! Casa Batlò è veramente una meraviglia! Piena di curve, onde, punti luci inattesi, scale, finestre, maioliche dai toni digradanti, effetti luce a sorpresa…un progetto a dir poco geniale!

E pensare che qualcuno abita quel palazzo, mi ha fatto pensare: ma quanto pagherà di condominio?!

Non rinunciate all’audioguida: vi spiegherà tutto quello che c’è da sapere sul progetto, sui materiali, i colori, le idee e scoprirete pure che la pronuncia esatta è “Bagliò” e non “Batlò”!

Il tetto meriterebbe un’integrazione sul biglietto visto che con i suoi comignoli guerrieri e la vista sui tetti delle altre case sembra un’opera a parte!

Casa-Batlo-Barcellona

Casa Batlò

Abbiamo rinunciato alla Pedrera (la fila era già lunghissima e un assaggio di Gaudì lo avevamo appena fatto) e ci siamo diretti alla Sagrada Familia.

Sagrada Familia

Nel tragitto (a piedi) verso la sagrada abbiamo incrociato un localino, La Fenice (Avenida Diagonal 339), che il proprietario, un italiano, stava sistemando per l’apertura delle 11.

È stato tanto gentile da prepararci comunque il caffè: se ci passate, non perdetevi il miglior espresso di Barcellona! Rigenerati dal caffè, siamo arrivati alla Sagrada.

Si apre davanti a voi all’improvviso, in tutta la sua imponenza. E’ bellissima. Noi però non siamo entrati. Già dall’esterno si vede che buona parte è ancora un cantiere e abbiamo preferito girarle intorno e sederci proprio di fronte all’entrata, sgranocchiando olive verdi e sorseggiando birra, offerti alla cifra “sociale” di 2,50 da un gruppo di manifestanti riuniti in un sit in contro la speculazione edilizia!

sagrada-familia-barcellona

L’esteno della Sagrada
familia

Noi abbiamo dato il nostro contributo alla causa, anche perché le olive avevano un ottimo aspetto! Siamo entrati nelll’Ospedale de la Santa Creu i Sant Pau (sembrava di stare in una città universitaria, silenziosa, suddivisa in padiglioni rifiniti con maioliche coloratissime) e poi, con un autobus, siamo arrivati a Parc Guell.

Parc Guell

Il parco è immenso. Ci sono mille sentieri e mille scorci. Si può prendere il sole sulle panchine, si può mangiare sia nel bar del parco che nelle aree attrezzate al picnic, si può ammirare la varietà di alberi e fiori e, ancora, le figure che all’improvviso ti si parano davanti.

Noi siamo arrivati dall’alto, perciò uscire dall’ingresso principale ci ha fatto effetto, con la panchina più lunga del mondo, le casette di marzapane e la salamandra!!! Sfiniti dalla passeggiata, ci siamo diretti nuovamente verso l’hotel.

Barcellona-Parc-Guell-

Dettaglio della panchina di Parc Guell

A passeig de Gracia 66 un odorino di caffè ci ha bloccati, facendoci entrare nel Caffè di Francesco. Ovviamente, da non perdere (c’è una varietà di caffè, cioccolata calda e dolci da perderci la testa).

Maremagnum

Maremagnum è un progetto ben studiato per animare una zona (il porto) che di solito è luogo di emarginazione o ricettacolo di sporcizia e traffici loschi. Invece è un bellissimo luogo dove passeggiare, dove andare a cena (con incredibile possibilità di celta), dove andare a ballare o andare a vedere un film. Tutto ben illuminato e curato.

Tibidabo

Prima di prendere l’aereo per tornare a Roma, ci siamo concessi una visita rapida del Tibidabo (raggiungibile da Plaça Catalunya con l’autobus T2 con un biglietto di 5 euro a/r).

Conviene andare di primo mattino, per evitare traffico in strada e soprattutto all’ingresso. Sulla cima del Tibidabo c’è uno dei parchi giochi più vecchi d’Europa e una chiesa bellissima sulla quale si può salire grazie a un rapido ascensore. Da lassù la vista toglie il fiato. Come la città di Barcellona… La chicca: se siete dei buongustai, leggete dove mangiare a Barcellona!

Dove mangiare a Barcellona

Mussol

Avevamo letto di un ristorante molto buono e la prima sera abbiamo seguito il consiglio. Da Mussol (Aragò, 261) non ordinate troppi antipastini ed evitate il pane col pomodoro (ve ne portano diverse fette e ognuna costa 1,85 euro): sprechereste soldi su cose poco tipiche che lascereste nel piatto! Per il resto è carino.

La seconda sera siamo andati a cena da La Crema canela (Passatge Madoz 6) nei pressi di Plaça Reial. Dal nostro tavolino, con la luce soffusa della candela, guardavamo i disperati in fila nella piazza per mangiare nel ristorante “Les quinze nits”: io non so come si mangi in questo posto, so solo che nel nostro abbiamo mangiato divinamente (lasagna di carne iberica con funghi e bacon e contorno di insalatina e confit d’anatra arrosto con fichi e patate + dolci e bibite) e speso il giusto (34 euro in due), con vista sulla piazza e servizio impeccabile. Di più non si poteva chiedere, mentre decine di persone ancora attendevano che si liberassero dei tavoli!

2 commenti

La Folie 24 Giugno 2013 - 17:25

Bellissima Barcellona, ci sono appena stata e ho visto sì e no la metà di quello che c’è da vedere -.-

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Monica Nardella 25 Giugno 2013 - 13:39

non me lo dire. Noi torneremo sicuramente. 😀

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